venerdì 14 settembre 2012

Aurora raccontata dalla coordinatrice - parte 1


Abbiamo proposto ieri un articolo riguardante la scuola materna e le difficoltà che si possono affrontare.
Oggi vogliamo presentarvi la nostra proposta di scuola materna attraverso le parole di Wanda Sartori Crico, coordinatrice di Aurora, scuola dell'infanzia Faes, scuola materna che cerca di non creare bamboccioni! 
In questo post troverete la prima parte, in cui si parla del metodo educativo e didattico, a breve la seconda parte che ci aiuterà ad entrare nel mondo dei piccoli allievi di Aurora e nel frattempo date un'occhiata a questa presentazione. 




OPTIMIST, il vostro metodo didattico, di cosa si tratta?
"Totalmente inserito nel progetto educativo è il nostro metodo didattico di cui ci avvaliamo e che ci siamo proprio comprati dall’università: OPTIMIST. Optimist perché prende il nome dalle categorie della barche a vela, e la categoria optimist è la più piccola, per i bambini più piccoli barchetta monoposto.  
Optimist ha due presupposti, uno neurologico e uno pedagogico.
Il presupposto neurologico deriva dalla scoperta ormai trentennale che il sistema nervoso non è completo alla nascita ma va ancora completandosi e maturando per alcuni anni. Quindi alcune attività sono più stimolanti per la maturazione del sistema nervoso: tutte le attività Optimist hanno una serie di obiettivi didattici, educativi pedagogici, sempre è presente un obiettivo a medio o lungo termine di interesse neurologico.
Faccio un esempio per chiarire questo concetto: i nostri bambini tutti i giorni fanno una audizione musicale cioè ascoltano un pezzettino di musica classica, cominciamo con 5 min quotidiani di ascolto nei 3 anni e arriviamo ai 15 minuti nei 5 anni.
Il repertorio è stato studiato non deciso da noi, ci è arrivato così e rientra nel metodo; è presente molta musica barocca, molto Mozart e qualche assaggio di altri autori. Il primo obiettivo è quello di gratificare il bambino: non c’è bambino che non faccia volentieri l’audizione, anche perché è studiata in tempo e in repertorio sulle caratteristiche dell’età, quindi particolarmente adatta. Il secondo obiettivo è quello di incominciare a dare una buona educazione musicale: ascolta buona musica. Ma l’obiettivo più importante dell’audizione è quello neurologico perché hanno studiato e visto che i bambini che a questa età vengono stimolati a questo tipo di musica sono più capaci quando crescono di concentrazione intellettuale, di attenzione all’ascolto verbale e sono più abili nell’acquisire lingue straniere. Una cosa piccolissima che ha dei grossi effetti in realtà.

Il presupposto pedagogico di Optimist è quello di dare lo stimolo tempestivo nel momento del “periodo sensitivo” di tale stimoli.
Mi spiego meglio. Il periodo sensitivo è un momento temporale in cui il bambino in età evolutiva è particolarmente capace di acquisire una abilità; per esempio un bambino tra i 6 e i 18 mesi è nel periodo sensitivo del camminare il che vuole dire che se si fornisce lo stimolo minimo (nel caso del bambino che deve camminare è smettere di legarlo al seggiolino quando ci si accorge che prova ad alzarsi in piedi, ma lo si mette in posti in cui il bambino è più libero) il bambino da solo comincia a fare tutta una serie di esercizi per staccarsi e iniziare a muovere i piedini, proprio perché è nel momento sensitivo al camminare. Ovviamente poi può essere che è un bambino coraggiosissimo e come capisce che sta camminando si stacca e va avanti, come può essere un bambino più fifone che deve essere stimolato ancora di più.
Noi a scuola facciamo la stessa cosa in tutti gli ambiti, diamo stimoli minimi per aiutare il bambino a crescere.
I periodi sensitivi sono tantissimi e molto diversi tra loro, hanno durata differente e spesso si sovrappongono. Il momento fondamentale dei periodi sensitivi è tra gli 8 e i 10 anni di età, poi ce ne sono altri ma più rari (per esempio il periodo sensitivo per la politica è tra i 16 e 18 anni)."


L'offerta di Aurora prevede un'educazione personalizzata e positiva, ci può spiegare bene questi due approcci all'educazione?

"Crediamo molto nell’educazione personalizzata: significa saper rispettare ogni bambino per quello che è, punti forti e punti deboli, svilupparlo e farlo migliorare tenendo conto però della SUA personalità. Non cerchiamo di limare tutti affinché tutti si allineino nella casella ma al contrario: cerchiamo di fare in modo che ognuno possa sviluppare la sua personalità, il suo modo di essere. Noi cerchiamo di vivere un’educazione che sia personale, cioè rispettosa della persona e la personalità dell’alunno, il fatto di aiutarlo a migliorare le SUE personali caratteristiche, senza mettere il bambino in uno schema prefissato.

Altra cosa particolare che cerchiamo di vivere l’educazione positiva: stimolare buoni abitudini invece che reprimere abitudini sbagliate.
L’educazione positiva è proprio questo cercare di incoraggiare e sfruttare il positivo piuttosto che reprimere il negativo. Per esempio se ad un bambino dico “Non va bene che fai così”, per prima cosa il bambino ci rimane male perchéè stato sgridato, seconda cosa non gli offro degli strumenti per migliorare, forse lui fa così perché non gli è mai venuto in mente di fare in altro modo. Se invece io dico “Prova a fare così invece che cosà” il bambino non ci rimane male perché non l’ho sgridato e vede il problema, il comportamento da un altro punto di vista e capisce che c’è un altro modo di fare tale cosa.
Cercare di fare vedere qual è l’obiettivo: cosa guadagna se si comporti bene. Quando si riesce ad applicare ha degli effetti fantastici, perché non viene represso un comportamento sbagliato ma viene additato un comportamento corretto o migliore." 


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