venerdì 19 ottobre 2012

Grandi novità in casa Faes



Comunicazione di venerdì 9 novembre
ore 19.30


Per favorire il colloquio, le domande, la discussione, la richiesta di chiarimenti, la condivisione dei punti di vista è stato aperta una pagina blog dedicata al dialogo raggiungibile a questo indirizzo
http://scuolaimiefaes.blogspot.it/

Aggiunta di lunedì 19/11/12
Per facilitare la lettura riporto qui sotto il testo della pagina del blog dedicato al dialogo nella quale viene condivisa la lettera inviata dal Presidente dell'Associazione Faes al Consiglio di Istituto IMI. Rimando a quella pagina per ogni eventuale commento o domanda che riteniate utile. Ringrazio fin d'ora per l'attenzione.



Buonasera a tutti,
pubblichiamo di seguito una comunicazione rivolta ai genitori della scuola IMI di via Amodeo in risposta alle richieste presentate. La lettera riassume il contenuto di quanto condiviso oggi con i genitori del consiglio di Istituto IMI in una riunione apposita.

In calce una precisazione sintetizza il contenuto del messaggio trasmesso al consiglio di Istituto IMI.



OGGETTO: Risposta FAES alle istanze dei genitori IMI

Gentilissimi genitori,
rispondiamo alla Vostra comunicazione del 29 ottobre scorso avente ad oggetto “Passaggio di gestione IMI – FAES”.

Innanzitutto ci preme ringraziarVi per la pazienza che avete avuto nell’attendere questa nostra comunicazione, ma il tempo speso non è stato vano perché ha portato ad una soluzione che riteniamo possa rispondere in modo soddisfacente alle Vostre richieste.

Ci preme inoltre comunicare che la presente soluzione è stata studiata d’intesa con la Congregazione, e con il responsabile e i collaboratori del Servizio per la pastorale scolastica della Curia Arcivescovile di Milano.

In sostanza la Vostra richiesta di «individuare una modalità organizzativa che consenta di “ospitare” la conclusione dei cicli in corso, per i soli alunni già iscritti, nel rispetto delle scelte educative e formative fatte dalle famiglie IMI» ha trovato riscontro negli accordi tra la Congregazione ed il FAES.

In particolare il FAES acquisirà solamente la scuola dell’Infanzia IMI. Al tempo stesso la Congregazione porterà a conclusione nel medesimo stabile i cicli scolastici in corso della primaria e della secondaria di primo grado, per i soli alunni già iscritti, mantenendo per quanto possibile le attuali classi e i relativi docenti.

Tutti gli altri aspetti tecnici verranno chiariti nelle riunioni appositamente organizzate per le prossime settimane.

Certi di aver compreso e dato effettiva risposta alla Vostra disponibilità e al Vostro spirito di collaborazione, inviamo i migliori saluti.

Giovanni De Marchi - Presidente



A ULTERIORE CHIARIMENTO DI QUANTO SOPRA ESPRESSO

Per evitare possibili malintesi, riassumiamo quanto sopra espresso in questi termini. Ciò che viene qui sintetizzato riguarda l'ann scolastico 2013-2014. L'anno in corso NON viene in nessun modo modificato nel suo corso.

- La Congregazione ha accolto la richiesta dei genitori, espressa attraverso il consiglio di Istituto, di portare a completamento i cicli in essere della scuola primaria e secondaria di primo grado, gestendo in prima persona gli anni rimanenti per completare il percorso di studio.

- La Congregazione avrà a disposizione, presso l'immobile di via Amadeo, lo spazio necessario per poter accogliere le classi di elementari (2-3-4-5) e medie (2-3) oltre che poter ovviamente disporre di tutti i servizi necessari a svolgere in maniera corretta l'attività scolastica.

- Nel medesimo stabile l'associazione Faes gestirà in proprio il centro scolastico Monforte e la scuola dell'infanzia Aurora. Il Faes dalla sua origine ha fatto propria la scelta dell'omogeneità e della didattica partecipativa e di conseguenza prosegue in questa linea educativa. 

- Di fatto nel medesimo stabile saranno presenti tre centri scolastici in coabitazione con una condivisione adeguata degli spazi così da rispettare le necessità di ogni istituto.

- Al naturale esaurimento dei cicli in corso (4 anni per la scuola elementare e 2 anni per la scuola media) l'IMI cesserà le attività didattiche, posticipando la chiusura che era stata inizialmente prevista per la fine dell'anno scolastico 2012-2013.

La scuola dell'infanzia IMI dal settembre 2013 entrerà a fare parte del sistema Faes, fatto salvo quanto concordato con i genitori dei bambini attualmente presenti per garantire loro la continuità e condiviso nella riunione appositamente tenuta durante l'Open Day Faes di sabato 17 novembre 2012.

Restando sempre a disposizione per ogni ulteriore chiarimento, mi auguro che questa precisazione permetta di sciogliere ogni dubbio. Anche il Consiglio di Istituto IMI potrà fornire tutti i chiarimenti del caso. 
Grazie.

Paolo Pugni
paolo.pugni@faesmilano.it





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Credo sia opportuno chiudere qui i commenti: non è questo il luogo per una discussione, che oltretutto non vede in campo nessun esponente della proprietà IMI, che merita rispetto e attenzione. Inoltre è ben noto a tutti che il web esalta l’emotività e non favorisce il dialogo. Troveremo a breve altre opportunità per discutere con serenità e mettere sul tavolo le reciproche posizioni con chiarezza e rispetto reciproci.

Comprendiamo il dolore e l’amarezza dei genitori e dei ragazzi per la chiusura della loro scuola, non pretendiamo di sapere che cosa provino poiché non è capitato a noi, e possiamo solo immaginare che cosa soffriremmo se fossero state le nostre scuole a dover abbandonare il campo.

Va riconosciuto alla Congregazione il merito che,  pur nella dolorosa necessità di chiudere le attività, e di dover vendere lo stabile, lungi dal cercare una operazione speculativa, hanno lottato per trovare qualcuno che evitasse che al posto di una scuola dal primo settembre 2013 in via Amadeo si trovasse una attività commerciale o abitativa.

La Congregazione ha bussato a tutte le porte possibili a Milano. L’unica a rispondere alla richiesta della Congregazione è stata l’Associazione Faes che ha accettato di assumersi la responsabilità di gestire una nuova attività educativa, la quale, come è ben noto, non è attività che produca utili.
Come è stato scritto nella lettera, che ci risulta inviata da IMI a tutte le sue famiglie, “a breve saranno organizzate assemblee per ciascun settore” durante le quali sarà possibile un confronto diretto e sincero.
La Congregazione ha illustrato in questo modo, nella lettera sopra citata, i fatti:
  1. Come già comunicato da tempo la Congregazione si interrogava sul come poter dare continuità alla tradizione educativa IMI.
  2. La crisi aveva portato a dover scegliere tra due alternative: la chiusura della scuola stessa o la ricerca di soggetti che potessero subentrare nella gestione dell’attività scolastica.
  3. La ricerca non è stata facile e le difficoltà sono riconducibili alla dimensione della scuola e … al fatto che l’attività scolastica è una attività che non produce utili.
  4. Sono stati avviati contatti con diversi soggetti continuati per parecchio tempo, senza successo.
  5. Alla fine di settembre 2012 si è prospettato un accordo con il Faes e nei giorni scorsi è stato definito il passaggio di gestione della scuola per i settori Infanzia, Primaria e Media a partire dall’anno scolastico 2013-2014. Grazie a questo accordo il personale a tempo indeterminato della scuola dell’Infanzia, Primaria e Media passerà alle dipendenze del Faes.
  6. Nel Faes, IMI ha identificato un soggetto in grado di proseguire l’opera educativa portata avanti da loro per decenni, con gli stessi valori e ideali cristiani e umani.


Questi i fatti.

Per aggiungere a quanto sopra scritto e per la doverosa precisione, il Faes è stato riconosciuto dall’IMI come ente educativo in grado di dare continuità all’opera educativa, avendo a cuore i medesimi valori non negoziabili dell’IMI, pur se con modalità didattica e scolastica differente, ambito in cui vige la soggettività di scelta, basata su princìpi praticati da circa quarant’anni in Italia e nei quali crediamo ancora fortemente.
L’associazione Faes, tutta la dirigenza, i docenti, i genitori ribadiscono la massima disponibilità per aiutare le famiglie IMI a cercare la soluzione più adatta per loro, secondo i loro principi e nel rispetto dell’identità Faes, sia che questa scelta sia quella di accettare la proposta formativa Faes, sia se invece la scelta propenderà per altri istituti, statali o non statali, che risultino più in linea con la loro idea di scuola, di didattica e di educazione.

È ovvio infatti che al termine di questo anno scolastico, durante il quale nulla cambierà nella gestione attuale dell’IMI, ogni famiglia sarà libera di scegliere il futuro dei propri figli, così come peraltro in qualasiasi momento del presente anno.

Ringraziamo tutti per aver mantenuto un tono rispettoso e civile, anche nella forte e comprensibile emotività del momento, e rimandiamo la discussione nella sede opportuna.





Ieri sera, giovedì 18 ottobre, il presidente dell'Associazione Faes, dr. Giovanni De Marchi, ha comunicato a tutti i genitori, ai soci, ai professori ed agli amici una novità importante per il futuro delle scuole.
L'Associazione Faes ha concordato con l'Istituto Maria Immacolata l'acquisizione dello stabile sito in via Amadeo 11 a Milano offrendo agli attuali alunni la possibilità di proseguire il percorso scolastico in continuità di valori con quanto sin qui svolto.
L'IMI ha infatti dovuto prendere, in totale autonomia, la dolorosa decisione di cessare le proprie attività a partire dal prossimo anno scolastico.
Trovandosi di fronte all'alternativa di cedere lo stabile ad altro esercizio o di trovare chi accettasse la sfida di proseguire con l'educazione e la didattica, è stato proposto all'Associazione Faes di continuare l'attività didattica, secondo lo spirito e l'identità che gli sono propri, permettendo al contempo di offrire ai docenti coinvolti il mantenimento del posto di lavoro, e ai genitori di avere la possibilità di prendere in esame un progetto educativo molto vicino per valori e fondamenti a quello attuale.   

Questa iniziativa permetterà il ravvicinamento dei centri scolastici ed una maggiore presenza sul territorio delle scuole Faes.
Dopo una profonda ristrutturazione delle sedi, che avrà luogo durante l'estate 2013, l'anno scolastico che inizierà nel settembre prossimo vedrà il Centro Scolastico Argonne aprire nella nuova sede di via Zanoia 1 angolo via Ponzio, mentre il Centro Scolastico Monforte debutterà nella sede di via Amadeo, dove la scuola dell'infanzia Aurora aprirà una sede staccata, mantenendo sempre la sede originaria di via Noe.

I lavori dell'estate 2013 permetteranno di intervenire sugli edifici trasformandoli con numerose migliorie: dalla cablatura totale all'allestimento di palestre e cortili adatti alla nuova popolazione.


Nelle foto alcuni momenti della serata del 18 ottobre.







ore 20.00 sabato 20 ottobre: i commenti sono sospesi,
vedere QUI il messaggio di spiegazione

102 commenti:

  1. Sono un genitore imi e come tutti esprimiamo il nostro disappunto per qsta scelta tragica di acquisto da parte del faes
    Parlo di acquisto in quanto il faes ha considerato e considera tuttora un pacco da vendere sia istituto sia le famiglie con i ragazzi, ma non dimentichiamoci i lavoratori dello istituto stesso!! Rischiano il posto e con loro con la crisi attuale le loro famiglie
    Qsto tutto creato da un ente che si definisce cattolico cristiano!!
    Mi pare tutt'altro i dirigenti faes che settimanalmente si auto lodano in chiesa, si sono comportato come una società in borsa alla stessa maniera trattando l'Uomo con la U maiuscola come una pezza da piedi senza discostasi minimamente dalla politica economica bolscevica entrando non in punta di piedi rispettando le suore e la loro storia ma con un bulldozer spianando tutto!!
    E tutto questo nel nome di una scuola cristiana!

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  2. VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

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  3. Peccato che i genitori dell'IMI avessero deciso di iscrivere i propri figli all'IMI e non al FAES, non condividendone le linee educative, e che siano stati informati di tutto ciò solo oggi a cose fatte.
    Esprimo la mia assoluta indignanzione per la totale mancanza di rispetto di noi genitori e dei nostri figli, trattati come e peggio di pacchi postali, spostabili ad libitum, senza alcuna considerazione per le loro relazioni, per i loro legami con i professori, per i loro sogni e, last but non least, per le scelte educative che le famiglie avevano preso.
    Avete comprato un edificio, non gli alunni che lo frequentano, nè la libertà di pensiero e di educazione dei loro genitori!!!!!!
    Giusy (madre di due alunni dell'IMI)

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  4. forse se vi foste presentati diversamente, con l'accoglienza di un progetto esistente da portare a termine, con cicli già partiti e maestre e docenti che hanno preso a cuore la crescita e la formazione culturale e cristiana dei nostri figli, figure di riferimento per loro sia per i più piccoli della primaria che per i più grandi, preadolescenti e adolescenti e parallelamente far andare avanti la vostra modalità educativa, forse ora non ci sarebbe questa situazione assolutamente insostenibile che non può essere accettata dalle famiglie.

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  5. Ridateci la nostra scuola !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Andrea (studente dell'IMI)

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    1. Carissimo Andrea, la tua dimostrazione di attaccamento e di affetto per la tua scuola merita ogni stima e rispetto.
      Ed è segno di quanto bene e con quanta passione abbiano lavorato i tuoi insegnati e i dirigenti della scuola.
      Se hai la pazienza di ascoltarmi ancora per qualche riga vorrei aggiungere alla informazioni che hai altri dati.
      La dolorosissima decisione di sospendere le attività didattiche e di cedere l'immobile è stata presa da IMI in piena libertà.
      Il che comporta che la tua scuola sarebbe stata chiusa alla fine dell'anno scolastico in corso.
      Per poter offrire alle famiglie e ad alunni come te una possibile continuità nei medesimi valori e nel medesimo spirito e offrire agli insegnanti la conservazione del proprio posto di lavoro, è stata rivolta all'associazione Faes la proposta di proseguire le attività secondo la propria identità.
      Mi rendo conto che questa sia una situazione dolorosa e comprendo la tua amarezza.
      Se lo ritieni opportuno mi permetto di suggerirti di venire a vedere con mano che cosa sia la scuola secondo il Faes perché tu e la tua famiglia possiate prendere la decisione che ritenete migliore per tutti avendo tutti gli elementi a disposizione per una scelta libera.
      Grazie per la tua attenzione e lascia che ti faccia ancora i complimenti per l'affetto e la passione che mostri per la tua scuola.

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    2. Io rivoglio la mia scuola il fais non ne fa parte

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  6. Conosco il FAES e conosco IMI.

    Che brutta fine che hanno fatto le famiglie, i bambini e, forse, le Suorine di via Amadeo.

    Apprezzabilizzima la levità e la leggerezza con cui si prende possesso dell'IMI... il classico elefante nel negozio di cristallerie.

    Lo stile FAES lo riconosci SEMPRE, veramente Cristiano....

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  7. Il tempismo dell'operazione (anno ascolastico appena iniziato) la dice lunga sul rispetto dei valori sbandierati da parte del FAES: attenzione per le esigenze di continuità educativa degli studenti/alunni IMI del tutto inesistente. Operazioni immobiliari spacciate per nuova offerta educativa. Si desume che al motto "per contare davvero" è sottinteso "bisogna prevaricare il prossimo". Ecco i nuovi mercanti nel Tempio.

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    1. Comprendo le sue perplessità e ha ragione nel voler cercare di capire come stanno realmente le cose.
      Credo che la strada più diretta sia di chiedere alla fonte più affidabile, vale a dire alla direzione dell'IMI come siano andate le cose così che possa togliersi i dubbi sulla buona fede di tutte le parti coinvolte.
      La ringrazio.

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  8. Analizzando la situazione creatasi, la gestione del passaggio di proprietà della nostra scuola e soprattutto non avendovi scelti come nuovi educatori non intendiamo prestarvi i nostri figli per fare pubblicità alla vostra scuola all'open day del 10 novembre ne tantomeno affidarveli per la loro educazione non condividendo il vostro stile e linea di pensiero.............
    Gianni
    genitore di due alunni dell'IMI

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  9. cari genitori dell'Imi, siamo un papà ed una mamma del Faes: comprendiamo la vostra difficoltà e il vostro disorientamento. Vi chiediamo d'altra parte di aspettare a vedere solo gli aspetti negativi di questo evento.
    Anche per noi è un cambiamento improvviso, l'abbiamo saputo ieri sera, cerchiamo però di viverlo come un'opportunità per tutti: cerchiamo ciò che ci unisce visto che abbiamo in comune i nostri figli.
    Guardiamo avanti, conosciamoci e scegliamo serenamente il loro futuro.
    Giuliano ed Elena

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    1. Voi dite "scegliamo il nostro futuro". Noi lo avevamo scelto, qualcuno ce l'ha portato via. Pretendiamo rispetto

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    2. cari amici....non si tratta di portar via il futuro a qualcuno, ma semplicemente di rimetterCI in gioco....

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    3. Non scherziamo: dividere i bambini che ora sono in classe insieme e portsrli in due scuole diverse e' violenza privata.

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    4. Dividere dei bambini all'ultimo anno delle elementari, oppure l'ultimo anno delle medie perchè maschi e femmine non possono interagire nel 2013 nello stesso processo educativo lo trovo obsoleto e crudele.... I nostri ragazzi condividono vita e scuola da quando avevano 3 anni... a settembre ne avranno 13 e quel che è peggio è che questo gli viene imposto dalla scuola...bell'esempio

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    5. Smettiamo di farci prendere in giro !!!! NON e' vero che e' stata data a tutti la possibilità di rimanere,il liceo, secondo questi signori, dovrebbe sparire, NON è vero che sono stati salvati i posti di lavoro, gli insegnanti del liceo hanno già in tasca la lettera di licenziamento ...( e speriamo che si rivolgano ai sindacati) e quanto ai genitori ed agli insegnanti faes, scusate , ma nessuno può capire davvero se non è un genitore IMI cosa stiamo passando, però spero dal profondo del cuore che vi potremo dimostrare come amano i genitori dell'IMI e come sono pronti a combattere per il bene dei loro figli - Micol Giordano (mamma di iv liceo )

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  10. Siamo i genitori di tre bambini frequentanti l'Imi. Crediamo nel progetto educativo della nostra scuola e abbiamo toccato con mano cosa sia il rispetto della persona e l'accoglienza cristiana proposta nel nostro istituto dal corpo docente e dalle mitiche suorine. I nostri figli vengono educati al rispetto reciproco e alla bellezza della diversita': di sesso, di cultura, di razza. Tutti sono uguali. Una scuola che divide gli alunni in base al sesso non rispetta certo i principi cristiani per i quali abbiamo scelto l'Istituto Maria Immacolata. A noi, genitori e soprattutto figli, nessuno ha chiesto un parere ne' abbiamo potuto scegliere. Voi avete scelto di comprarci. Non siamo un pezzo di magazzino: siamo esseri umani, soprattutto bambini e ragazzi che inorridiscono al pensiero di essere separati. Siete disposti a rispettarci, e quindi ad accoglierci? Ci avete dato il benvenuto senza conoscerci. Noi siamo questi: una scuola seria, cristiana, con classi miste. Questo voi avete comprato, e questo dovete gestire. Andrea e Emanuela

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    1. Mi presento sono un ex studente delle scuole Faes.
      Prima di tutto voglio far intendere che capisco la situazione delle famiglie dell'IMI, e voglio anche suggerire di consultarsi con le ragioni dell'amministrazione della scuola, prima di poter dare un qualsiasi giudizio sulla natura dell'operazione e la filosofia delle scuole Faes.
      Prima cosa che vorrei sottolineare è che non è stata un'operazione di acquisizione forzata, per quanto ho capito l'IMI avrebbe chiuso a fine anno lasciando a casa studenti e docenti. Il Faes si è candidato a dare continuità, prima di tutto impegnandosi a mantenere una struttura educativa paritaria e con ciò assumendosi l'onere di riassumere i vecchi docenti e in secondo luogo proponendo una proposta educativa di formazione cristiana, in linea comunque con le direttive della precedente scuola.
      Il problema di fondo, che mi pare di capire, è la divisione maschi/femmine, vista perlopiù con ostilità. Dal mio punto di vista posso testimoniare che questo fatto non è contro il sistema valoriale cristiano, anzi può essere un modo come altri di arrivare allo stesso traguardo.
      Posso anche dire con certezza che il FAES è una scuola seria; ho sempre trovato professionalità, impegno e serietà da parte dei miei professori.
      Vi ringrazio se prenderete in considerazione almeno parte delle mie parole.

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  11. Ma perché tutto questo colpevolizzare una sola istituzione ? Forse la colpa non è solo del Faes, ma anche del nostro istituto ? ..... Siamo molto confusi
    Carlo

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    1. Buongiorno Carlo, la ringrazio di questo suo intervento.
      Siamo a disposizione per chiarire, per quanto ci compete, la sua comprensibilissima confusione.
      Da un lato quello che suggerisco è di rivolgersi alla fonte che immagino riteniate più affidabile, vale a dire la madre superiora che sarà in grado di darle personalmente le delucidazioni che desidera, dall'altro le confermo la totale apertura di tutta l'associazione Faes, dai dirigenti, ai docenti, ai genitori agli alunni, per mostrare nei fatti il nostro modello educativo e permettervi di avere tutte quelle informazioni che vi saranno necessarie per prendere la decisione che riterrete migliore per la vostra famiglia e i vostri figli.
      Da parte mia le confermo che la scelta fatta dalla proprietà dell'Istituto di proporre all'associazione Faes di offrire ai genitori dell'IMI una possibilità di avere continuità educativa, è derivata dalla decisione sofferta e dolorosa di dover chiudere con l'anno scolastico in corso l'attività didattica. E' coraggiosa e merita ogni rispetto e stima la scelta dell'IMI di cercare di offrire alle famiglie che si sono affidate a questo istituto la possibilità di trovare una continuità nel solco dei medesimi valori e agli insegnanti la possibilità di mantenere il proprio posto di lavoro, invece che limitarsi a cedere lo stabile a chi lo avrebbe destinato ad altro scopo, senza preoccuparsi del futuro di ragazzi, genitori ed insegnanti.
      Le confermo anche che, a quanto mi è dato sapere, la trattativa per giungere a questa soluzione condivisa si è svolta interamente nel mese di ottobre 2012.
      Proprio per questo sono convinto che la madre superiora potrà offrire ogni spiegazione per risolvere i vostri dubbi.
      La ringrazio per l'attenzione.
      Buon fine settimana.

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  12. Imi purtroppo avrebbe comunque cessato ogni attività. Da mamma fiduciosa nelle scelte delle suorine attendo prima di esprimere un secco no all'organizzazione faes, che da quanto leggo ha comunque prodotto il miglior liceo classico di Milano. Voglio dunque fidarmi delle scelte dell'Imi che finora non mi hanno mai delusa.

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    1. La ringrazio gentile signora della fiducia e le confermo che siamo a sua completa disposizione per fornirle tutte le informazioni che riterrà utili per potersi fare una idea personale e prendere una decisione consapevole.
      Fa bene ad avere fiducia nelle suore la quali a mio parere personale hanno compiuto un atto di grande generosità che merita tutto il rispetto: dovendo comunque cessare ogni attività, come giustamente ha scritto, piuttosto che vendere a chi avrebbe utilizzato l'immobile per altri scopi, hanno cercato chi potesse assicurare ai docenti un posto di lavoro e alle famiglie la continuità educativa.
      Per questo a inizio ottobre 2012 è iniziata la discussione con l'Associazione Faes che ha accettato l'avventura, mi creda: una vera sfida in anni di profonda crisi dove tutte le scuole pubbliche non statali soffrono e notevolmente.
      Le assicuro che lo spirito con il quale si è trovata la strada comune è stato da entrambe le parti di massimo servizio alle famiglie dei due enti educativi, nel tentativo di dare a tutte la possibilità di fare la scelta più opportuna per la propria famiglia.
      Siamo consci che questo non è automatico per tutti, ma ci mettiamo al servizio di tutti per trovare la soluzione più adatta.
      Grazie ancora
      cordiali saluti

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  13. Siamo una famiglia con 3 figlie (sottolineo il sesso visto l'importanza che riveste per il FAES): siamo arrabbiati e delusi da tutta questa faccenda. La scelta fatta 7 anni fa, sulle basi dell'offerta di una scuola cristiana, aperta al territorio, al confronto con gli altri, di colore, idee e sesso diversi era stata da noi accettata con entusiasmo: non volevamo una scuola d'elite ne' il metodo educativo più originale, volevamo una scuola aperta, rispettosa e portatrice degli ideali umani e cristiani, che sono poi i nostri. Ci siamo sentiti traditi e ci sentiamo "conquistati" da un gruppo potente, con dietro l'Opus Dei, come grande regista. NON ERA QUELLO CHE CI ERA STATO PROPOSTO.
    Non dimenticheremo quello che di bello c'è stato ma non accetteremo un progetto educativo che non condividiamo AFFATTO.
    Ai genitori del FAES chiedo: se vi avessero trasferito (a ottobre) in una scuola steineriana oppure in una scuola stile Don Milani, l'avreste accettata con un dolce "Guardiamo avanti, conosciamoci e scegliamo serenamente il loro futuro"?
    Claudia e Andrea

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    1. Ha ragione, se ci avessero comunicato che le attività cessavano e che la scuola veniva presa in carico da una associazione per la quale non nutrissimo alcuna fiducia, ci saremmo sentiti traditi e abbandonati. Comprendo pienamente l'amarezza.
      Mi permetta di chiarire che la dolorosa decisione di sospendere le attività scolastiche è stata presa dall'Istituto Maria Immacolata in modo del tutto autonomo e libero, e presumo sofferto, poiché conosco la limpidezza di coscienza dell'ente che lo gestisce.
      Evidentemente cause gravi hanno spinto a questa decisione.
      Proprio per cercare di evitare una situazione come quella che lei descrivere l'IMI ha proposto al Faes di offrire una continuità educativa a genitori, i quali sono ovviamente liberi di scegliere secondo ciò che ritengono più utile per i propri figli.
      Mi permetto di suggerire di valutare almeno la possibilità di prendere in esame la proposta Faes piuttosto che scartarla a priori, ma questa evidentemente è una scelta che solo voi potete fare.
      Quanto alla scuola d'élite o non rispettosa dei principi cristiani, credo che varrebbe la pena verificare se ciò corrisponde a verità o si tratta solo di voci infondate.
      Grazie

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  14. Domanda magari banale ma non troppo!!Visti i tempi!!
    E' vero che nella vostra scuola non vengono accettati figli di separati o di conviventi?

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  15. Le posso confermare che la notizie è del tutto priva di fondamento.

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  16. Che grande delusione!
    Mi sembra che ormai i nostri figli siano diventati solo ed esclusivamente degli oggetti posti alla vendita.
    Due settimane fà ci sono state le assemblee di classe e nessuno ci ha informato di questi possibili cambiamenti....!Come si fà a spiegare a un bambino delle primarie che perderà la propria maestra ,i compagni e l'ambiente calmo e sereno che lo ha circondato fino adesso.
    Inoltre la divisione tra sesso...mi sembra di tornare agli anni 50...non è possibile...
    Genitori deLl'IMI

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    2. Comprendo la sua delusione e la sua amarezza. Certe risposte è corretto che sia la direzione dell'IMI a fornirle. da parte mia, quello che mi risulta, è che due settimane fa la discussione tra le due associazioni non era neppure iniziata.
      Quanto al perdere maestra e compagni, questa non è detto che debba essere una situazione obbligata.
      Per quello che riguarda l'omogeneità, le chiedo di provare a considerare il tutto con oggettività prima di prendere la sua libera decisione: nel mondo, specie in quello anglosassone, il numero di scuole omogenee sta crescendo esponenzialmente perché molti pedagogisti, psicologi, insegnanti e genitori sono convinti che questa soluzione offre agli alunni molti vantaggi. Lo dimostrano i risultati ottenuti.
      Ci conceda, le chiedo, la possibilità di illustrare il modello educativo e le sue ragioni.
      Avrà più elementi per prendere la decisione che riterrà più opportuna per lei e suo figlio. Siamo a completa disposizione per affrontare ogni suo dubbio e perplessità con serenità e razionalità.
      Grazie e buon fine settimana

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    3. Con tutto il rispetto, ma pretendere che io creda che una acquisizione, ristrutturazione, trasferimento di più scuole sia stato discusso, deciso e organizzato in due settimane, offende la mia intelligenza.

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    4. Lei è libero di credere, se non vuole crederci non ci creda, ma il giudice è Dio e mentire per questo non sarebbe intelligente da parte del faes...Qui si che serve un po' di ragione per fare 2 più 2. Credete che il faes sia una scuola potente a Milano? Da quel che vedo, no. Di conseguenza perchè mai mentire? Io so di dire la Verità, anche perchè la riunione con i genitori è stata convocata 4 giorni prima della riunione stessa, quindi a lei valutare.
      Buona giornata

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  17. sono una mamma dell'imi. solo stamattina ho compreso in tutta la sua entità quello che sta succedendo. posso capire la necessità delle suore, ma credevo che i fratelli in Cristo si tendessero una mano nel momento del bisogno; ora penso che mia figlia dovrà scappare dalla scuola portando con sè i pezzi del cuore strappato, il volto della maestra che non potrà più rivedere, penso alle mamme con cui ho stretto legami.....non si poteva cercare di far chiudere almeno i cicli già iniziati? cos'è questo scaricarsi la coscienza con cui scrivete nel comunicato "L'IMI in piena autonomia.." ma chi è nel bisogno, si sa, non è autonomo mai nelle scelte no? non voglio discutere lo stile del FAES ma desidero poter scegliere e non voglio imposizioni. dico solo alle mamme che a settembre porteranno le loro bambine nella scuola di dedicare un pensiero ed una preghiera alle bambine ed ai bambini dell'IMI che inizieranno senza compagni e senza la loro maestra il nuovo anno. Non sono interessata ad i vantaggi che ci offrite ma da credente e praticante piango le mie lacrime per l'ennesima volta in cui un cristiano, passando davanti a chi era diverso da lui, invece di tendergli la mano ha tirato oltre perchè aveva da fare...
    Lidia

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    1. Lidia, non rassegnarti, non e' ancora detta l'ultima parola ,non sappiamo nemmeno con certezza se tutto quello che e' stato fatto sia legale o se in qualche modo si possa invalidare, in realtà la mia personale opinione e' che non conosciamo fino in fondo nemmeno la verità,le domande sono tante, come si è potuto creare un debito di 350.000 euro in una scuola come la nostra, perchè non siamo stati informati prima di iniziare l'anno , perchè la congregazione non si è rivolta a dei privati, che magari avrebbero potuto salvare la scuola, tutto e' avvolto in un'ombra che davvero non mi piace,come non mi piace che una notizia così sconvolgente sia arrivata ai bambini ancora prima che a tanti genitori ( in questo caso c'e' forse la possibilità di una denuncia per danni morali ..) comunque,se stiamo uniti,si può fare ancora molto, aspettiamo le assemblee di classe e poi decidiamo quali azioni intraprendere ( sempre nella assoluta legalità).Dio non c'entra e certo non sta approvando, se crediamo in questo, crediamo anche che ci aiuterà a trovare una soluzione per i nostri figli . ciao Micol Giordano

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  18. Sinceramente quale mamma dell' Imi sono mortificata nel leggere tanto livore. La nostra amata scuola avrebbe comunque chiuso, ce lo vogliamo mettere in testa? Adesso perlomeno abbiamo un'alternativa! Pretendere che un'altra scuola, cristiana o no, facesse beneficenza musica sembra davvero troppo. Milano è piena di valide offerte formative e dopo aver ascoltato cosa ha da propormi il faes prenderò le mie decisioni senza offendere, minacciare o piagnucolare. Aggiungo che da piccola ho dovuto cambiare scuola tre volte per motivi lavorativi dei miei genitori e non per questo ho subito choc e traumi. Via, ma ci vogliamo far riconoscere in tutta Europa? Paola

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  19. Calma e gesso, ragazzi! Conosco bene il Faes, sono un genitore: ha un'ottima fama, le famiglie che lo frequentano sono contentissime almeno quanto quelle dell'IMI. Non è "potente" perché tutte le scuole non statali sono in difficoltà, oggi. Proviamo a conoscerci reciprocamente e vediamo, non diamo giudizi di cui potremo pentirci!
    Giovanni

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    1. Ti sembra ragionevole l'idea di dividere un bambino e una bambina solo per il fatto che sono diversi?

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    2. E' un modello educativo e didattico come ne esistono molti altri... In molti paesi sta tornando è in auge, specie in Inghilterra, dove sono le scuole miste ad essere un'eccezione! Con questo non voglio convincere nessuno, però per rispetto al lavoro che il Faes fa da più di trent'anni (e dalle sue scuole esce gente normale, come la sottoscritta) vi chiederei di provare a capire come funziona, per avere cognizione di causa! Comprendendo il vostro disorientamento di questi giorni (è lo stesso per molte famiglie Faes), Giulia F.

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  20. forse sono io che pretendo troppo dagli altri, effettivamente è una cosa bellissima che ia nostri figli sia concessa la grande opportunità di interrompere il percorso scolastico nella scuola che avevavo scelto con fiducia e sacrificio economico per entrare nella grande famiglia del faes in modo così accogliente e con tutto il tempo di valutare e decidere! Grazie all'imi ed ai nuovi gestori che ci fanno questo dono, smettiamola di piagnucolare e di arrabbiarci e approcciamoci con positività; in fondo è il desiderio di ogni genitore trovarsi nel mese di ottobre a dire alla propria figlia che per l'annno prossimo la sua classe sarà dimezzata (ma per il suo bene così non avrà più tra i piedi quei fastidiosi maschi) e la sua maestra vederemo, dipende se andrà coi maschi o con le femmine ma in fondo che importa c'è di peggio (in effetti questo è vero) e poi ragazzi...ci ristrutturano anche la scuola no?
    anche noi vedrete riusciremo presto ad apprezzare questa fortuna e scusateci se non siamo stati abbastanza pronti e ci siamo lamentati!
    E' fantastico ora mi sento molto meglio grazie per averci aperto gli occhi!
    Lidia

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  21. Sono una mamma di due figli che frequentano l'IMI: sono sbalordita, piena di amarezza e delusione! E' semplicemente assurdo che pensino di SMEMBRARE delle classi formate da bambini, maschi e femmine, che condividono valori, amicizie, giochi, studio come fossero oggetti da separare perchè di forma diversa...quando per anni abbiamo insegnato loro che siamo tutti uguali, senza discriminazioni di sesso o razza o religione!
    Come spiegare a mio figlio che non avrà più in classe la sua amichetta del cuore, solo perchè diversa da lui?
    Mi sembra di tornare agli anni '50...
    Non sono questi i valori che avevo scelto quando ho iscritto i miei figli all'IMI. Perlomeno mi sarei aspettata più RISPETTO da parte del faes visto che vi definite buoni cristiani.
    Più rispetto per noi dell'IMI, che evidentemente siamo diversi da voi, più rispetto SOPRATTUTTO PER I NOSTRI BAMBINI che hanno già cominciato un ciclo di studi, per potergli permettere di concluderlo SERENAMENTE CON I PROPRI COMPAGNI E COMPAGNE E LA PROPRIA MAESTRA!

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  22. E se la scuola avesse chiuso, così come era stato previsto, i vostri figli dove li avreste mandati? mamma mia, ecco il perchè dei bamboccioni a 30 anni.. mi dissocio completamente da questa presa di posizione al limite del grottesco. Paola, mamma di due studenti IMI

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    1. me lo dirai l'anno prossimo, quando agli studenti verrà affiancata la splendida figura del Tutor, che sarà come un amico-fratello-insegnante-confidente!(leggete per informazioni sul sito)
      Se avessi saputo che la scuola avrebbe chiuso, avrei cambiato a settembre!
      Dobbiamo anche ringraziarli?????
      Claudia

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    2. Brava Claudia! Sono daccordo con te. Se avessero avuto la correttezza di dirci si chiude, avremmo scelto comunque, ma quantomeno senza le velate imposizioni di invadenza altrui... Comunque... Qui si sta discutendo dei modi, delle scelte e della lealtà di chi professava sani principi e valori....

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  23. Sono un'alunna di seconda media, ero già in questa scuola alle elementari, molte femmine con cui andavo d'accordo alle medie erano andate via;ho fatto fatica a trovare nuove amiche e ora che mi trovo bene con loro me ne devo andare e miei amici maschi?
    Margherita.

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    1. Mi chiamo Giulia e sono amica di Margherita. Ieri sera, con un'altra amica, ho pianto all'idea che tutto il nostro mondo vada in mille pezzi... Vivo con i miei compagni di classe (MASCHI e FEMMINE) dall'asilo ed oggi sono in seconda media. Non riesco a capire nè accettare che ci possano dividere ed io per prima non voglio più fare parte di un mondo diverso da quello che ho costruito e condiviso fino ad oggi.
      Giulia

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    2. Sono Ludovico, compagno e amico di Giulia e Margherita. Ho iniziato l'Imi l'anno scorso e sono stato accolto dai compagni e dalle compagne come uno di loro. Siamo tutti molto uniti. Perche' mi vogliono allontanare dalle mie compagne? Perche' le mie sorelle devono andare in un' altra scuola? Perche' dovremo cambiare insegnanti? La mamma e il papa' mi hanno spiegato cosa e' successo ieri. Perche' la scuola non ci ha detto niente e non ci ha chiesto niente?

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    3. Mi dispiace di dover andare in terza media da un'altra parte con compagni che NON conosco.
      RIVOGLIO LA MIA SCUOLA COME PRIMA!!!
      Margherita.

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    4. Sono anche io un'amica di Margherita, Giulia e Ludovico, dico che sono pienamente d'accordo con loro!!
      Anche a me dispiace allontanarmi dai miei compagni di classe!!
      Perché non ci hanno avverti?
      Perché non ci hanno chiesto un opinione?
      Marta

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    5. vogliamo la nostra scuola!!!!!!!!

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  24. Non è questione di bamboccioni o non bamboccioni.
    Pretendiamo rispetto da tutti.
    Chi condivide di educare i propri figli secondo le scelte del FAES (rigida separazione tra i sessi sul presupposto di una diseguaglianza di genere), accetterà con gioia la nuova proposta.
    Chi, però, non le condivide, perchè fermamente convinto della sacralità del principio di uguaglianza, senza distinzione di sesso etc, contenuto nell'art. 3 della Costituzione, e sta cercando di crescere i propri figli nel rispetto anche di tale principio, ha il diritto di esprimere il proprio dissenso e di rifiutare la decisione che la congregazione proprietaria dell'IMI ci ha di fatto imposto, vendendo la scuola a nostra insaputa ad un'istituzione che predica e pratica idde diverse dalle nostre.
    Una mamma dell'IMI, che è anche un Magistrato della Repubblica Italiana, chiamato ogni giorno a rispettare e a far rispettare la Costituzione

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    1. Brava... mi hai tolto le parole di bocca... Giuliana

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    2. Buongiorno, sono un ex alunna Faes, ora studentessa di giurisprudenza. Non voglio nè posso rispondere per quanto attiene ai problemi che derivano dal trasferimento, o a come è stata condotta "l'operazione",ecc.. perchè sono fuori da tutto questo e non conosco i dettagli. Rispetto e comprendo quello che state passando(e credo che per molti genitori Faes sia la stessa cosa all'opposto), e probabilmente la mia reazione da genitore o alunno sarebbe simile. Però dal momento che (non solo nel suo commento, ma anche in altri) leggo alcune più o meno velate critiche ad un sistema educativo che, credo, da esterni non conosciate e comprendiate sino in fondo... Vi prego, su questo, di usare toni diversi. Il Faes non ordisce oscure trame e non va contro la Costituzione...Sarei fuggita e non lo avrei frequentato per 13 anni! Quella della separazione dei sessi è una scelta educativa e didattica (per altro mica tanto strana, in un sacco di paesi europei e non - con principi cosituzionali identici - è sempre stata o sta tornando in auge) che, come giustamente dice lei, si può condividere o no. Vi consiglierei magari di provare, almeno provare, a conoscere qualcuno, a farvi spiegare com'è! Perchè no? Magari scoprite che le idee non sono tanto diverse e che vi può interessare, al Faes lavorano persone molto in gamba! Se no, pace; però almeno avete piena cognizione di causa. Non so, dal basso della mia esperienza questo è quello che mi viene in mente. Per il resto auguro a tutti, di tutto cuore, di poter superare questo difficile momento. Cordialmente, Giulia F.

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    3. Prima di parlare bisogna conoscere, documentarsi, non si può sparare la prima cosa logica che esce dalla testa...Separazione rigida? non credo proprio: uscite culturali a teatro curricolari e extra curricolari insieme; rivista culturale della scuola composta da 2 redazioni (biennio e triennio) di ragazzi e ragazze del liceo che lavorano insieme; possibilità di gite didattiche in giornata assieme... tutto questo non mi sembra una "rigida separazione", se conoscesse il faes nel suo piccolo saprebbe delle amicizie e delle intere compagnie che ci sono tra le due scuole. L'Italia è l'unico paese che non ha ancora capito come funziona, in tutti gli altri stati ci sono scuole omogenee paritarie e statali accettate e frequentate da tutti, è la realtà. Certo che siamo tutti uguali, ma come sappiamo tutti l'uomo e la donna non sono per nulla uguali per questo c'è l'educazione divisa, per facilitare la crescita e perchè i ragazzi e le ragazze sono diversi e hanno tempi diversi di maturazione.

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  25. Sono la mamma di due bambini deell'Imi. Onestamente sono rimasta disgustata della scelta fatta dall'Istituto, soprattutto per la non trasparenza e la mancanza di rispetto, in primis verso i ragazzi, subito dopo verso le famiglie; molte di loro hanno lavorato in molte direzioni per dare una mano, sempre ed instacabilmente.
    Questo lo scrivo qui e lo ribadirò nelle sedi competenti.
    Per quanto rigurada voi, MAI porterò i miei figli da voi e MAI cambierò idea.
    Di scuole ce ne sono tante, è vero, ma grazie al cielo sono ancora in grado di scegliere e decidere che esistano istituti dove si insegna l'uguaglianza e la condivisione. Avete perso due studenti, poca roba, sicuramente.... ma noi non faremo parte dei vostri giochi...
    Giuliana

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    1. Sono la mamma di un bambino dell'Imi prima media che da ieri piange disperato solo al pensiero di non poter più avere gli stessi professori/e e tutto il suo gruppo classe MISTO , maschie e femmine insieme, per quanto ci riguarda non accetterò questo cambiemento, ANCORA OGGI POSSIAMO DECIDERE LIBERAMENTO DI ANDARE E DI PENSARE , condivido in modo assoluto il pensiero di Giuliana cosi come condivido il pensiero di una mamma Magistrato Una mamma dell'IMI, che è anche un Magistrato della Repubblica Italiana, chiamato ogni giorno a rispettare e a far rispettare la Costituzione
      che scrive in pieno il pensiero di tutti coloro che credono nel principio di uguaglianza, senza distinzione di sesso etc, contenuto nell'art. 3 della Costituzione, e sta cercando di crescere i propri figli nel rispetto anche di tale principio, ha il diritto di esprimere il proprio dissenso e di rifiutare la decisione che la congregazione proprietaria dell'IMI ci ha di fatto imposto, vendendo la scuola a nostra insaputa ad un'istituzione che predica e pratica idde diverse dalle nostre. La cosa più assurda che l'IMI non ha avuto rispetto per nessuno di noi, INSEGNANTI , BAMBINI, ADOLESCENTI FAMIGLIE siamo stati considerati solo dei NUMERI.

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  26. Sono una ragazza di seconda media.
    Vi rendete conto che avete tolto la possibilità a noi ragazzi di avere una classe formata da ragazzi e ragazze?Siamo tutti uguali perchè dovrebbero dividerci?
    Adesso noi studenti dove andremo se non vogliamo fare parte del fais?
    Isabella

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    1. Ciao Isabella,
      sono un ragazzo del liceo FAES Argonne; la nostra scuola non ha tolto nessuna possibilità: l'IMI avrebbe chiuso in qualsiasi caso alla fine di quest'anno scolastico( non conosco il motivo, forse mancanza di alunni al liceo o soldi, non lo so), avrebbe chiuso senza nessuna opportunità per gli alunni gli insegnanti e i genitori. Neanche 20 giorni fa si è messa in contatto con il FAES che ha accettato di comprare la vostra scuola per ripartire l'anno prossiamo dando un'opportunità a voi. La scuola è divisa maschi e femmine, questo già da 40 anni, da quando è nata. Non imponiamo a nessuno di trasferirsi al faes...Sia chiaro che il faes non ha cacciato le suore e si è presa possesso della scuola come se fosse una grande potenza come constatate voi ma ha deciso di salvare l'IMI e dare un'opportunità a voi, che se volete potete cogliere, altrimenti siete liberi di non condividere. Capisco la vostra situazione: perdere i/le compagni/e i prof e tutto il resto, ma la vostra scuola avrebbe chuso in ogni caso, si capisce?
      Giacomo

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    2. Isabella, forse sono stato un po' duro, ma è solo per il fatto che non capisco che colpa abbia la mia scuola, vorrei che tu capisca che la mia scuola ha meno alunni della tua, e non ha voluto portarti via la Tua scuola, i Tuoi compagni, i Tuoi professori. Posso capirti perchè a scuola si fanno legami molto profondi che potrebbero durare per tutta la vita, e tu ne hai fatti di legami fino alla II media giusto? sfortunatamente la tua scuola non riesce più ad andare avanti quindi invece che chiuderla e lasciarvi tutti in altre scuole, ha deciso di affidarla alla mia scuola, affinchè la custodisse; è vero è separata maschi e femmine, ma non è un problema, i tuoi compagni li puoi vedere quando vuoi, te lo dico perchè io e la mia classe ci vediamo spesso con le nostre amiche della scuola faes femminile capito? comunque tu e i tuoi genitori farete la scelta giusta, perchè il faes non è l'unica via che puoi scegliere, ci sono tante scuole buone a Milano! Spero che la tua scuola ti spieghi bene questa difficile situazione, che, fidati, anche per noi è stato un colpo. Spero che tu e i tuoi compagni parlerete in modo pacifico di questo, spero che tu stia meglio, sappi che non sei sola e che in molti ti capiscono che non avere più i propri amici in classe è difficile.
      Ciao, Giacomo

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  27. Sono la mamma di una bambina che frequenta la primaria. Ho visto morire di leucemia il figlio di soli sei anni di una cara amica. Sinceramente la preghierina la farò per lui e i suoi genitori. Tutto questo per dirvi che ognuno è libero di cambiare o meno scuola, ma per favore queste arie da tragedia tenetele per altre cose. Una preghiera per Matteo.

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    1. Scusa, non so come ti chiami e pertanto posso rivolgermi a te solo in modo generico,mi affianco subito a te nella preghiera per Matteo ed ho il massimo rispetto per queste tragedie, ma tutti noi abbiamo vissuto il dolore di una perdita (anch'io ho perso un bambino senza poter far nulla per salvarlo), ma non c'entra con questa situazione , noi stiamo lottando perchè i nostri figli non siano buttati come stracci sulla strada,la nostra e' una lotta senza nessun altro interesse che l'amore ed il rispetto per chi ancora non può difendersi,perchè , se nel passato abbiamo sofferto impotenti, a maggior ragione adesso che possiamo agire difendiamo quello che abbiamo di più caro al mondo, i nostri figli . Detto questo,dirò una preghiera anche per la mamma del bambino, perchè trovi la forza di andare avanti e non e' facile . Ciao Micol Giordano

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  28. buongiorno,
    condivido buona parte delle reazioni dei genitori dell'IMI di cui faccio parte, anche se penso che le persone più colpite dalla situazione siano gli insegnanti IMI.
    Mi chiedo però perché questo accanimento contro il FAES, che ha fatto il suo acquistando, e non una parola contro l'IMI, rappresentato da non si sa bene chi, che ha venduto. A "lui" abbiamo affidato i ragazzi e a lui io chiedo conto. Sinceramente se fosse portatore di tutti questi valori che vengono sbandierati, la prima cosa che avrebbe dovuto fare era indire una bella assemblea e informarci, spiegando le ragioni che senz'altro sottostanno alla decisione presa, non ultimo il rischio di chiusura totale.
    La realtà Faes la conosco bene, in quanto mio fratello ha frequentato (trent'anni fa) la scuola. E' sopravvissuto alla grande, con professori di primissimo livello (tra cui un'insegnante di matematica allo scientifico, donna, molto in gamba). Detto questo abbiamo comunque scelto l'IMI e non l'Argonne, ma ripeto il vero problema è come è stata gestita tutta la situazione.
    Spero in una riunione chiarificatoria a breve.
    Saluti cari a tutti
    Maria

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  29. L'IMI ha deciso di chiudere. Prima di farlo, ha proposto al Faes di subentrare nella scuola. Le famiglie dell'IMI, quindi, prima di andare a cercare un'altra scuola potranno conoscere il Faes e valutare se la sua proposta educativa gli interessa. Ho capito bene?

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    1. Ha capito perfettamente.
      IMI prima di chiudere definitivamente la scuola senza lasciare alternative ai propri genitori, ha cercato di dare l'opportunità a questi ultimi di avere continuità didattica ed educativa così come garantire il posto di lavoro agli insegnati.
      L'Associazione Faes, contattata dopo l'inizio dell'anno scolastico, ha accettato questa sfida.
      Come ha scritto quello che segue è questo:
      a) l'anno scolastico in corso non subirà nessun tipo di variazione di nessuna natura
      b) i genitori potranno valutare l'offerta Faes e decidere liberamente se accettarla o se decidere di mandare i figli ad altre scuole
      c) in ogni caso ad oltre 30 docenti sarà offerta la possibilità di rimanere nel corpo insegnante alla condizioni attuali: ovviamente anche loro saranno liberi di fare altre scelte
      d) nel settembre 2013 avrà inizio il nuovo anno scolastico secondo l'identità FAES

      Mi consideri a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento, così come ogni persona FAES è a disposizione sua e di tutti gli altri genitori per mostrare, illustrare, far toccare, spiegare la nostra metodologia e i nostri valori.

      Grazie
      cordialmente

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  30. Egregio signor Pugni, lei offende la nostra intelligenza quando sostiene che l'operazione di cessione sia stata effettuata in pochi giorni (a meno che non sia stata fatta all'Imi, parafrasando un famoso film, "una proposta che nonpoteva rifiutare", e questo la direbbe lunga su come il tutto sia stato affrontato. . . . ). Su una sola cosa lei ha ragione: la Congregazione ci deve una spiegazione, e su questo non ci piove. A mei noi diciamo che noi abbiamo iscritto all' Imi i nostri figli sottoscrivendo un patto educativo reciproco, che intendiamo rispettare e che esigiamo sia rispettato. Ieri ci e' stato comunicato un mero "passaggio di gestione della scuola", e questo solo deve essere fatto. Le classi vanno conservate e visto che uno dei "claim" del Faes e' "una scuola piena di personalita'", anche noi abbiamo la nostra personalita', che si puo' integrare con la vostra, rispettando il patto educativo e non proponendoci un ricatto educativo. Nella cessione di aziende si tiene conto di cio' che viene espresso dall'azienda ceduta. I nostri figli non sono tondini di ferro! Esigiamo quindi rispetto per le nostre scelte a suo tempo fatte. Quando i nostri figli avranno terminato il loro ciclo scolastico potrete decidere di proporre a nuovi studenti il vostro modello di classi separate. A noi non potete imporlo, ne' obbligarci a cambiare scuola. "Passaggio di gestione" vuol dire questo. Cordialmente. Andrea e Emanuela, genitori di due bambine e un bambino dell'Imi

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    1. Mi perdonino signori Andrea ed Emanuela, come ho scritto poco sopra ad un altro genitori capisco la vostra perplessità, mi creda l'ultima cosa che vorrei fare è insultare non solo l'intelligenza, ma le persone.

      La decisione dell'IMI di vendere ovviamente data da più tempo, il colloquio con l'Associazione Faes per giungere a questo accordo ha avuto inizio meno di 20 giorni fa, dopo che, a quello che mi risulta, altre strade erano state tentate ma senza risultato.

      Quindi le confermo che la proposta di subentrare è stata rivolta da IMI a Faes e non viceversa, come mi sembra stiate considerando.

      Non vi chiedo di credermi, posso comprendere facilmente come non sia ritenuto attendibile, proprio per questo vi chiedo di verificare con la direzione di IMI che le saprà dare tutte le risposte che giustamente chiedete e che meritano risposte chiare e concrete.
      Cordialmente.

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  31. Sono una mamma Faes e comprendo tutte le vostre perplessitá e paure, perché sono esattamente le nostre. Anche noi abbiamo scelto da anni un progetto educativo e soprattutto degli insegnanti che stimiamo profondamente, e anche noi solo due giorni fa abbiamo appreso che le nostre figlie non solo cambieranno sede (con tutte le scomodità relative), ma "adotteranno" anche TUTTE le vostre docenti, che siamo certi siano valide ma che non conosciamo affatto. Prima però di esprimere giudizi negativi sul mondo IMI con il quale ci fonderemo l'anno prossimo, aspettiamo almeno di conoscerci all'Open Day!
    Federica

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  32. Forse non risciamo a capirci completamente. Con il nostro primo figlio alle elementari di un'altra scuola abbiamo cambiato diverse insegnanti. Lo abbiamo subito ed accettato. Il tema qui e' che per voi e' normalita' nell'approccio educativo, nello sviluppo della persona la separazione tra i sessi. Per noi e' segregazione. Un saluto. Emanuela

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  33. Sono insegnante FAES da una decina d'anni. Ho appreso del cambiamento, come tutti, due giorni fa. Il pensiero e' andato subito alle colleghe del'IMI: da una parte il fatto oggettivo che il loro rapporto di lavoro non viene interrotto, dall'altra le mille incognite di confrontarsi con un modello diiverso da quello con cui si sono confrontate fino a ieri, senza sapere se il loro background verrà preso in considerazione... Ecco, leggendo i commenti desidero dire che da parte mia c'e' il desiderio di conoscere i nuovi colleghi e la loro professionalità ed esperienza: in questi anni è capitato spesso di avere nuovi colleghi provenienti da altre paritarie, che non conoscevano il FAES, e molte volte abbiamo scoperto di condividere gli stessi valori di fondo, li stesso rispetto per la persona, gli stessi valori cristiani, con arricchimento reciproco. Leggendo il bliog mi rendo conto che per molte famiglie l'idea di separare i figli dai compagni di sesso opposto, mantenendo la maestra nel caso delle femmine e avendo un maestro uomo nel caso dei maschi, e' un trauma maggiore rispetto a quelli di cambiare tutti i compagni e comunque l'insegnante. Io comprendo che questa prospettiva lasci di sconcerto, specie se non si e' mai presa in considerazione e permettetemi di esprimere il mio più grande rispetto. Vorrei testimoniare che nell'idea delle famiglie FAES non si separano i sesso a scuola per un'idea di diversa dignità tra essi come possono fare i nazisti con gli ebrei o i razzisti con le persone di colore.... con questa scelta educativa, che e' la normalità nelle scuole sia statali che cristiane in molti paesi come ad esempio l'Australia, si vuole salvaguardare la SPECIFICITÀ di genere al fine di una piena maturazione in tal senso e quindi anche della socializzazione con l'altro sesso. Non e' facile dire quale sia la strada migliore, ma credo che sia giusto dare un po' di credito a chi con professionalità affronta il tema, oggi emergenza tra i giovani, di un adeguato sviluppo dell'identità di genere in armonia con i valori della propria famiglia. Cordialmente,
    Prof Carpenedo

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  34. Caro professor Carpenedo, La ringrazio per la risposta, ma sapere che in Australia sia normalita' non mi rasserena. Anzi leggere il termine specificita' in maiuscolo associato al concetto di salvaguardia del genere mi rende ancora piu' preoccupata sul futuro dei miei figli. Un saluto Emanuela

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  35. beh invece a me il prof. carpenedo rassicura. Sapere infatti che in australia è la normalità, che in inghilterra vi sono più di tremila highschool, che in Germania (il modello "single-sex") è il fenomeno più crescente così come è in Spagna e in Francia mi fa sentire che non sono fuori dal mondo! e che non si tratta di un sistema preistorico ma assai moderno. poi chiaro, ognuno è libero di fare le proprie di scelte..però le faccia rispettando il pensiero di tutti anche se è diverso dal nostro e utilizzando termini meno pesanti di "segregazione" che tutti sappiamo essere una cosa ben più grave.

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    1. Libero di fare le scelte che vuole per il futuro dei suoi figli. Continuo a ritenere la salvaguardia della specificita' di genere una frase e un modello educativo che poco si adatti a come noi vogliamo far crescere i nostri figli. Un saluto

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    2. Ha ragione! La correttezza dell'informazione prima di tutto.

      Non mi risulta che l'Australia sia ai primi posti nel mondo per il livello delle proprie scuole.... Comunque sarebbe più esatto citare che solamente in alcuni paesi del mondo, la percentuale di scuole single sex supera il 10% del totale.

      http://en.wikipedia.org/wiki/Single-sex_education

      I paesi citati come aderenti a questo modello educativo nelle scuole private e sono Belgio, Cile, Singapore, UK, Hong Kong, Israele, New Zealand, Australia, Korea, e la maggior parte dei paesi musulmani (!!!).... se questi sono gli esempi di eccellenza da cui trarre esempio, mi permetta di essere perplesso.

      Mi pare comunque che in tutto il mondo anglosassone fossero considerate estremamente educative le punizioni corporali fino a pochi anni fa....

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  36. Professore, ma in Italia la maggior parte delle scuole e' mista. Non crede che questa cosa debba essere tenuta in considerazione? E il danno psicologico per i nostri figli che sono stati educati a crescere insieme fino ad ora e tutto a un tratto bisogna dir loro il contrario? Lei e' un educatore: cosa risponde ai ragazzi che hanno scritto? Qual e' il suo rispetto nei loro confronti? Chi scientemente ha scelto il vostro modello ha tutto il mio rispetto. Rispetti anche lei chi ha scelto un modello educativo diverso (ma chi e' diverso da chi? In Italia le scuole sono miste), e consentite ha chi si e' iscritto in una scuola in cui VOI subentrate di terminare il ciclo a loro promesso.

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    1. GIUSTISSIMO!
      Consentite ha chi si e' iscritto in una scuola in cui VOI subentrate di terminare il ciclo a loro promesso, questo è RISPETTO!
      Grazie

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    2. Avreste chiesto lo stesso anche ad una qualsiasi altra scuola dove avreste messo i vostri figli se IMI avesse chiuso e il Faes non fosse subentrato? Forse non è il caso di aspettare e vedere esattamente che cos'ha il Faes da proporre, anche a livello organizzativo...? E sappiate che nessuno fino ad ora vi ha mancato di rispetto, nè intende farlo in alcun modo. Diamoci tutti una calmata! G.F.

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    3. Signor G.f. , non mi sembra che si debba aspettare alcunche' a livello organizzativo: ci sarebbero due scuole, una maschile e una femminile, quindi altre chiacchiere stanno a zero. Se subentrassero altre scuole che non propongono la divisione per sessi non si porrebbe il problema.E uso il condizionale perche' mi battero' con gli altri genitori e le altre famiglie affinche' cio' non avvenga. La calmata se la dia lei: se vengono a casa sua e le impongono di dividere i suoi figli o se le dicono che li sta educando in modo sbagliato lei e' felice e si adegua inconduzionatamente? E mi spiega come mai una direttrice del Faes ha due figli, uno che ha terminato il ciclo della primaria e un secondo in quinta elementare all'Imi ? Come e'possibile che un autorevole rappresentante del Faes abbia sposato un sistema educativo che e' contrario alla specificita' dei sessi? Evidentemente il sistema educativo dellImi non e' cosi' sbagliato, oppure abbiamo in essere un comportamento bipolare!!!!

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    4. Signori, innanzitutto nessuno ha mai parlato male del sistema educativo IMI e poi, mi pare che non abbiate ancora capito: nessuno ha imposto niente! il Faes è l'unica scuola che ha accettato di far proseguire questo cammino scolastico invece che farlo chiudere definitivamente! Poniamo che l'IMI non avesse trovato un'altra scuola, ieri avrebbe convocato i genitori rendendoli consapevoli della realtà che i loro figli non si sarebbero potuti iscrivere all'a.s. 2013-2014: che cosa avreste fatto? che cosa? Al posto di tutto questo, il Faes, ha accettato di incorporare l'IMI lasciando la libertà ai genitori, agli studenti e ai professori di continuare il cammino scolastico, ovviamente con una realtà diversa, perchè il faes è appunto una scuola single-sex, ma non può cambiare, è il suo stile educativo da quasi 40 anni. Quindi il faes aiuta in questo unico modo l'IMI, mi sembra migliore che lasciare sulla strada 470 studenti. Mi auguro che i genitori e gli alunni dell'IMI ricevino al più presto delle valide spiegazioni da parte del Consiglio d'Istituto, e che capiscano la vera situazione che che ci circonda in questi giorni. Io dico la verità, e ricordo che la verità rende liberi e anche voi siete liberi di scegliere. In ogni caso, comprendo la difficoltà che hanno ora i ragazzi proprio per questo hanno bisogno della verità.
      Cordiali saluti,
      Giacomo

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  37. Nella presentazione di questa pagina si dice: "L'Associazione Faes ha concordato con l'Istituto Maria Immacolata l'acquisizione dello stabile sito in via Amadeo 11 a Milano offrendo agli attuali alunni la possibilità di proseguire il percorso scolastico in continuità di valori con quanto sin qui svolto". Se scrivete che si continuerà con gli stessi valori, perchè non fate in modo che i bambini che hanno iniziato il percorso didattico in classi miste, lo finiscono nello stesso modo? Mettetevi una mano sulla coscenza, ma se si dividono le classi tra maschi e femmine, non vi sembra che sarà un brutto colpo per i bimbi? Secondo me non avete pensato ai bimbi, ma solo all'acquisto dell'immobile, operando non come una scuola/associazione cristiana, ma come una scuola/associazione "speculatrice". Questi non sono i valori dell'IMI, ma i calori di una banca. Giancarlo

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    1. Si hanno concluso l'acquisto e si impegneranno a mantenere gli stessi valori. però la scuola è cambiata no? questo deve considerarsi. non si sono sostituiti..è cambiata la scuola! in quale altra scuola statale o paritaria avreste chiesto di continuare il ciclo già iniziato come promesso dall'IMI? immaginate di dover andare alla mameli o alla rasori..richiedereste le stesse cose?che colpa ha il faes? è fallito l'IMI e il faes ha acquistato offrendo anzi la possibilità (probabilmente) di finire i cicli scolastici incompleti e di mantenere le rette allo stesso modo. per cui un trattamento di lusso mi sembra..capisco la situzione difficile ma che sia colpa del faes ecco..parliamone :)

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  38. ma le rette come saranno? spero vengano mantenute anche perche' la mia scelta imi era per un indirizzo cristiano spero che con questa "vendita" non diventi la scuola dei pochi eletti e che se i genitori vogliano per i loro figli un indirizzo cristiano possano ancora fare tale scelta

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  39. Se ci proponete di lasciare i nostri figli nell'edificio dell'IMI in classi miste "in continuità di valori con quanto sin qui svolto" , proponendo il modello FAES "della salvaguardia della specificità di genere" solo agli iscritti in prima elementare e prima media, allora vi accogliamo a braccia aperte e vi ringraziamo di cuore per avere salvato la nostra scuola, ma se ci imponete di adeguarci al vostro sistema educativo, solo perchè l'IMI ha venduto la scuola - per chiarire, non siete stati voi scorretti, ma l'IMI che non ci ha informato di nulla, se non a cose fatte - allora non ci state facendo un favore, ma ci state imponendo qualcosa che la maggior parte non condividiamo.
    E' vero che non siamo obbligati e possiamo trasferire i nostri figli in altre scuole, ma, converrete che non è certo una soluzione rispettosa della personalità e dei sentimenti dei nostri ragazzi (oltre che nostri).
    Giusy (mamma di due studenti IMI)

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    1. Cara Giusy,
      come mamma ti capisco perfettamente!!! In questa difficile congiuntura economica sono purtroppo tante le scuole private a rischio di chiusura (so che solo a Milano la lista è più lunga di quanto ci piacerebbe), e sono davvero dispiaciuta all'idea di quello che debbano passare i vostri figli... Immagino solo come avrei avuto il coraggio di dare la notizia ai miei!
      La triste realtà è però che i vostri figli avrebbero comunque subito il trauma di lasciare compagni e insegnanti, vedendo poi magari trasformarsi la loro scuola in un bel complesso residenziale. Credo che le suore abbiano operato una scelta dolorosissima, ma comunque nella speranza di dare la migliore opportunità possibile a chi intendesse continuare a studiare in una scuola che garantisse gli stessi valori.
      Come mamma posso solo invitarvi a non cadere preda dei pregiudizi e a provare quantomeno a conoscerci, magari all'open day presso la vostra/nostra scuola: non mordiamo, te lo garantisco, e tutt'alpiù avremo avuto la possibilità di arricchirci reciprocamente con una bella chiacchierata!
      Federica

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    2. La notizia l'hanno avuta a scuola da alcuni compagni, informati dai loro genitori presenti la sera precedente al Consiglio di Istituto, dove è esplosa la "bomba".
      Cosicchè non abbiamo neppure avuto il modo di prepararli, visto che noi lo abbiamo saputo in contemporanea da una mail della segreteria ricevuta al mattino, dopo che i nostri figli erano entrati a scuola.
      Mia figlia (10 anni e in quinta elementare) è uscita da scuola alle 16.00 dicendo testualmente:
      "Mamma oggi è il giorno più brutto della mia vita. Hanno venduto la scuola, cacciano le suore dalla loro casa, diventa un collegio femminile e io non voglio fare qui la scuola media, perchè sono una bambina nata nel 2002 e non nel 1800, voglio giocare e studiare con femmine e maschi insieme, perchè nel mondo siamo insieme e tu mi hai insegnato che siamo tutti uguali. O fino ad oggi mi hai mentito?

      Il maschio (12 anni, seconda media e prime crisi adolescenziali) piange da ieri sera, pensando al fatto che dovrà trasferirsi in un'altra scuola, verrà diviso dalle sue compagne, con le quali è insieme dalla prima elementare, non vedrà più le sue insegnanti di italiano, matematica, inglese, francese, tecnologia, storia-geografia, latino, religione, ginnastica etc., "colpevoli" di essere donne e perciò non più degne di insegnare a lui, che è maschio.

      Ovviamente come adulto cerco di ragionare con loro, insistendo sul rispetto che dobbiamo a chi non la pensa come noi e ritiene che le sue idee siano migliori e più giuste.
      Insisto sul fatto che anche noi possiamo scegliere e possiamo decidere di cambiare scuola (cosa che accadrà).
      Ma mio figlio, giustamente dal suo punto di vista, continua a chiedermi perchè deve essere cacciato dalla sua scuola, l'IMI di Via Amadeo, e perchè altri hanno deciso per lui che deve andare al Faes Argonne.
      Vi rendete conto della violenza insita in tutto ciò?
      Giusy

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  40. http://www.youtube.com/watch?v=fJz7DsxQWmQ

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  41. Cito testualmente da Paolo Pugni "IMI prima di chiudere definitivamente la scuola senza lasciare alternative ai propri genitori, ha cercato di dare l'opportunità a questi ultimi di avere continuità didattica ed educativa così come garantire il posto di lavoro agli insegnati. L'Associazione Faes, contattata dopo l'inizio dell'anno scolastico, ha accettato questa sfida."
    Mi chiedo quale è il significato che il FAES da alla frase, peraltro citata più volte, "CONTINUITA' DIDATTICA ED EDUCATIVA" ?; si tratta dello smembramento delle classi, nell’imposizione di un corpo docenti nuovo e, soprattutto, nell'imposizione di un modello educativo molto diverso da quello che abbiamo scelto per i nostri figli ? Inoltre, in che cosa consiste la SFIDA accettata dall'Associazione FAES ? Mi pare francamente, leggendo le risposte date in questo blog, che qui siamo noi, genitori dell'IMI, a dover accettare le condizioni imposte dal FAES o a farci da parte. Rivolgo quindi un invito a non usare espressioni tipo quelle sopra citate che non fanno altro che offendere le nostre intelligenze. Cordialmente, Filippo Bonizzoni.

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  42. Ho 21 anni e ho frequentato le scuole Faes per tutta la vita. Non è mio compito rispondere al disorientamento che la nuova situazione ha creato ma credo mio dovere raccontare in breve la mia esperienza, come atto di riconoscenza per ciò che il Faes mi ha dato in 13 anni di scuola.
    E quindi grazie al Faes per tante cose: grazie ai professori capaci di appassionarsi in maniera viscerale tanto alle materie che mi spiegavano, quanto alle mie difficoltà in famiglia, alla mia passione per il calcio, alle mie amicizie e alle difficoltà con i miei genitori; grazie ai segretari, sempre sorridenti e pronti a rispondere alle esigenze di tutti, dal bambino col mal di testa, al professore di fretta e un po' stressato; grazie ai miei compagni di classe, ai quali sono ancora legato da un'amicizia profondissima e alle mie coetanee della Monforte, e alle grandi vacanze, ai grandi progetti insieme; grazie a quell'atmosfera serena, al torneo di calcetto, al maestro di chitarra, al bidello sempre al lavoro, alla pizza dell'intervallo e alle partitone di pallavolo nelle ore di ginnastica, cercando di imparare a schiacciare.

    Ci sono tante cose, grandi e piccole, che ho ricevuto dalla mia scuola. Non so se serva a qualcosa o a qualcuno: scrivo tutto questo, in modo forse disordinato ma sincero, per mostrare come le scuole Faes siano scuole straordinarie nella loro normalità. Un progetto educativo così attento alla formazione della Persona è cosa rara e perla preziosa.

    Giacomo

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  43. ma è vero che tutti gli insegnanti sono numerari dell'opus dei?

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    1. La notizia è del tutto priva di fondamento.
      La direttrice del Centro Scolastico Monforte è una mamma dell'Istituto Maria Immacolata IMI

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    2. Le chiederemo come mai ha mandato i suoi figli all'IMI, scegliendo il modello educativo della commistione dei sessi!
      Forse lo ha ritenuto migliore di quello proposto dalla scuola da lei diretta?
      E non dite che lo ha fatto per non avere i suoi figli nella scuola dove lei opera, dato che dirige la scuola femminile ed è mamma di due maschi!

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    3. no, è solo una voce che gira. la maggior parte degli insegnanti sono laici ma con una grande attenzione per lo studente, qualità non sempre riscontrabile in altri loro colleghi di altri istituti, e ricchi di spirito cristiano.
      Francesco, ex-alunno Argonne

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    4. Orrore! La direttrice della scuola femminile Faes ha mandato e manda i suoi figli all'Imi. Ma come, ha fatto crescere i suoi figli con le bambine, quindi non rispettando la loro diversita' sessuale. Madre snaturata, ora dovra' fare pubblica ammenda, spiegando ai suoi figli che si e' sbagliata e che li portera' dall' inferno al paradiso!!! Che coerenza. Andrea

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    5. Forse invece proprio questa scelta dimostra quanto vicini possano essere i progetti educativi delle due scuole...? Forse molto più di quanto sembri...

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  44. Siamo i genitori di un ragazzo di seconda media, arrivato quest'anno; anche noi siamo perplessi e particolarmente sconcertati dal fatto che siano state accettate nuove iscrizioni a luglio, quando questa mancanza di prospettive doveva gia' essere chiara.
    Le preoccupazioni gia' espresse sono anche le nostre, anche noi non condividiamo affatto la scelta di separazione di genere (tanto abbiamo fatto per le pari opportunita' !!!) e detestiamo l'idea di imporre ai ragazzi una separazione dolorosa.
    Spiace constatare che anche nel "mondo cristiano" decisioni che hanno influenza determinante sui sentimenti e sulla vita delle persone vengono indirizzate soltanto da motivazioni economiche.
    Siamo disponibili a sostenere qualsiasi iniziativa che permetta a questi ragazzi di TERMINARE IL CICLO DI STUDI INIZIATO INSIEME, NEL RISPETTO DEI VALORI E NELLA CONTINUITA' DIDATTICA del percorso scelto.
    Rispettiamo il Faes, ma in situazioni come queste mi aspetterei che la Comunita' Cristiana intervenisse a sostegno. La Chiesa, dov'e'? Non ci sono organismi che con fondi e/o interventi possano garantire continuita' nella transizione?
    Mariagrazia e Massimo, genitori di seconda media

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  45. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  46. Vorrei continuare il mio messaggio di poco fa con qualche altra informazione e rispondendo ad alcuni appelli.
    Sicuramente sapere che dall'altra parte del mondo (in Australia) si fanno scuole non miste, non basta per dei ragazzi che devono crescere in questa società, in Italia e a Milano. Ho citato quell'esempio perché mi aveva colpito essendomi stato riportato molto di recente dalla studentessa di una mia collega, non FAES, che ha appena concluso 6 mesi di scambio tra una scuola italiana (paritaria, cattolica) ed una scuola australiana. Anche il termine "salvaguardare" da me utilizzato in modo neutro, voleva significare "dare attenzione, importanza" alla specificità di genere. Mi scuso anche per il maiuscolo: pedanteria da insegnante, e difficoltà a scrivere con lo smartphone un testo molto lungo...
    Vorrei segnalare un aspetto in questi anni ho potuto approfondire: in Italia nessuna scuola cattolica è di fatto "contro" la scuola single-sex, benché nessuna di esse la pratichi attualmente, oltre al FAES. Quello che vi riferisco compare anche in atti di alcuni congresssi, di cui sono in possesso (non è questa la sede per approfondire): f ad esempio un esponente di importanti scuole cattoliche (quelle salesiane) a dichiarare che la scelta delle classi miste nelle scuole cattoliche in Italia non è avvenuta secondo criteri educativi ma come soluzione organizzativa, ovvero per salvare le finanze.
    L'opzione "mista" delle scuole cattoliche italiane non è quindi costitutiva, ma legata alla gestione ordinaria. Nessuna scuola cattolica che abbia più di trent'anni è nata come mista.

    E la scelta del FAES di fare classi non miste è stimata da molti esponenti del mondo cattolico, siano essi ecclesiastici o laici, dirigenti o meno di scuole, anche se non è considerata l'unica scelta possibile (e non lo è neanche secondo me).

    Riguardo ai ragazzi che attualmente frequentano le scuole IMI: a voi il mio massimo rispetto, comprensione e, se permettete, affetto: perdere i propri compagni di classe non è mai bello. Quello che anch'io desidero per voi, assieme a tutti, è che sia fatto il vostro bene, secondo quanto disporrete assieme ai vostri genitori. Sono anch'io un genitore, di bimbi ancora piccoli, e sto cominciando ad interrogarmi sulla scelta della scuola: proverei moltissima rabbia se mi trovassi di fronte a due alternative (nuova "gestione" o altra scuola), nessuna delle quali corrisponde a quella che è stata comunque frutto di una mia decisione consapevole in passato. Comunque cercherei di capire dalla direzione della mia scuola quale significato hanno voluto dare scegliendo un certo istituto invece di un altro più simile nella prassi. Mi risulta infatti che nel mondo delle scuole cattoliche, ed anche a Milano, siano già avvenuti cambiamenti come questi, in cui una scuola di religiosi è stata in qualche modo affidata ad un'altra scuola, gestita da laici (non mi riferisco al FAES, per il quale questo è un passaggio unico nella sua storia).
    A tutti voi il mio più cordiale saluto. Scusatemi se non avrò tempo di rispondere ad altri interventi: credo che nei prossimi giorni saranno attivati molti canali in cui conoscere, approfondire e capire. Non ultimo la possibilità di conoscere direttamente dalla direzione dell'IMI le motivazioni che hanno portato a questo percorso e a queste tempistiche.

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  47. Sono una mamma dell'Imi , da ieri sera ho letto molti messaggi,dove giustamente i bambini ed i genitori sono a dir poco indignati. Quello che però serve ora, a mio avviso, non e'la rassegnazione, ma portare avanti proposte concrete, io ne ho avviata una per il liceo, provate anche voi, uniti il più possibile ,a portare avanti delle proposte per poter concludere i cicli scolastici in corso, Aspettiamo poi cosa ci verrà detto alle assemblee e , se non siamo d'accordo, possiamo sempre intraprendere azioni di protesta tranquille e perfettamente legali, finalizzate a far conoscere a largo raggio ( penso a facebook , alle trasmissioni tv, ecc )come siamo stati trattati, in modo che i "nuovi " genitori possano avere più materiale sul quale riflettere prima di iscrivere i figli alle scuole Faes.Datemi retta,cominciamo ad agire, crediamoci ,non tutto e' perduto .Io non ci sto a vedere mia figlia buttata come uno straccio sulla strada e tacere e nemmeno voi ... Ciao Micol Giordano

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    1. Gentile Micol,

      Premetto che anche io vivrei come un trauma la chiusura improvvisa della mia scuola e la separazione da insegnanti e compagni. Chiunque lo vivrebbe come un trauma.

      Ora, però, non capisco perchè lei stia dando la colpa al Faes. Vorrei ricordarle che:

      - L'IMI, purtroppo, si è trovato nella condizione di dover chiudere. Questa scelta NON dipende dal Faes.

      - L'IMI chiude in ogni caso, anche se poi non subentra il Faes ma subentra qualsiasi altra scuola. Quindi, il cambio di insegnanti o alunni ci sarebbe in ogni caso.

      - Se non siete interessati all'offerta formativa della scuola che subentra, siete liberissimi di iscrivere i vostri figli a un'altra scuola.

      In ogni caso, prima di lasciarsi sopraffare dalla foga e di sferrare critiche e attacchi al Faes, vi consiglio caldamente di valutarne l'offerta formativa; io, in quanto ex studentessa Faes, vi assicuro che studiare da loro alle medie e al liceo è stata un'esperienza che ricordo con gioia.
      Ho trovato un clima di rispetto e accoglienza. Gli insegnanti erano preparati, sempre disponibili all'ascolto e ad aiutarmi. La scuola era ricca di attività extracurricolari varie e stimolanti. La classe era unita e legata da forti amicizie che durano tutt'ora, e anche con i ragazzi dell'Argonne ci troviamo ancora oggi per organizzare serate, vacanze e viaggi insieme.

      Davvero non capisco come voi possiate criticare il Faes. Io ho sperimentato sulla mia pelle che è un'ottima scuola, che non solo ti forma a livello scolastico (la Monforte è risultato essere il primo liceo classico a Milano!) ma ti arricchisce anche a livello umano.
      Quindi stia tranquilla, sono sicura che non vedrà sua figlia "buttata come uno straccio sulla strada".

      Inoltre, anche se la vostra situazione è certamente traumatica e sconveniente, trovo scorretto e maleducato pensare di "diffamare" il Faes come pensa di fare lei. Non dovremmo invece cercare di sostenerci a vicenda, in quanto entrambe scuole cattoliche?

      Spero rifletta su quanto ho scritto,
      Giulia.

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  48. Buongiorno. Mi chiamo Simone, ho 25 anni e sono un ex studente delle scuole FAES. Porgo preventivamente le mie scuse per l'intromissione, ma essendo consapevole dello smarrimento che può provare un alunno nel vedere la sua scuola chiudere e venire sostituita, mi permetto di lasciare un messaggio che auspico possa aiutare a rassicurare quanto più possibile i ragazzi e i genitori dell'Imi: so per certo che se fosse stata la MIA scuola ad aver avuto delle difficoltà tali da essere costretta a chiudere, mi sarei sentito del tutto frastornato. Perché è stata per me una seconda casa, un rifugio, e sapere che ancora adesso è lì, che aspetta che io vada a farle visita, pronta ad accogliermi come un vecchio amico,...è qualcosa di cui io sarò per sempre grato.
    Non conosco i motivi che hanno portato l'Imi al fallimento economico e alla relativa chiusura obbligata, non entro nel merito; e nemmeno so quanti e quali ragazzi decideranno di iscriversi il prossimo anno alle scuole FAES. Ma spero -di più: ne ho la profonda convinzione- che quei ragazzi, quei genitori, e quei 30 docenti che manterranno il posto di lavoro, avranno l'opportunità di vivere la stessa esperienza da me avuta.
    Auspico che questo possa portare almeno un parziale conforto.

    Cordialmente, Simone

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  49. Come genitore IMI sono sconcertato da questa reazione.
    Forse non abbiamo capito che
    1) la nostra scuola chiude definitivamente alla fine dell’anno (capita: con la crisi molte aziende hanno chiuso per impossibilità di mantenere il bilancio, pagare fornitori e dipendenti. Le scuole private non fanno differenza: la crisi l’hanno sempre sentita, figuriamoci in questi anni!)
    2) dal nuovo anno avremmo potuto trovarci davanti ad un parcheggio, un centro commerciale, un complesso uffici, una discoteca, un albergo
    3) le suore hanno cercato di trovare una soluzione con altre scuole, immagino partendo da quelle diocesane. Nessuno ha dato disponibilità
    4) Gli unici che si sono accollati il rischio, perché è di questo che parliamo, di tenere viva la scuola sono stati quelli del Faes.
    5) Dunque invece di avere un parcheggio, avremo ancora una scuola presso la nostra sede solo perché il Faes ha accettato la proposta delle suore
    6) Ora mi pare per lo meno curioso che una attività che subentra ad una che chiude per impossibilità di restare aperta sia costretta dai clienti –perché questo siamo- a comportarsi come loro vogliono. Mi sembra un po’ come chiedere a Prada, che prenderà il posto di McDonald’s in Galleria, di continuare a fare panini perché io non voglio andare da un’altra parte a mangiare. E Mac’s se ne va perché cacciato da Comune non perché fallisce.
    7) Qualcuno dice che impedirà al Faes di iniziare la sua attività scolastica: quindi preferiamo che qui sorga il famoso parcheggio multipiano invece che avere la possibilità di continuare ad avere una scuola?
    Milano è una grande città e per fortuna offre molte scelte, anche in quartiere: ci sono scuole pubbliche e private dove iscriversi se non ci piace quello che il Faes offre. Personalmente prima di decidere almeno voglio vedere che cosa offrono. E vorrei avere la possibilità di mandare mio figlio a scuola in questo edificio anche il prossimo anno.
    9) La scuola Imi non esiste più, e questo non è una responsabilità del Faes: abbiamo capito questo?
    Un genitore IMI

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  50. Buonasera
    Due dei nostri tre figli hanno sempre frequentato e tuttora frequentano le scuole Faes, mentre il terzo ha frequentato le scuole Faes fino alla fine della Primaria e da quest'anno frequenta la scuola secondaria presso un altro istituto non single - sex.
    Siamo molto soddisfatti di entrambe le scelte, apparentemente in conflitto tra loro, e che sono state basate su considerazioni soggettive, ovvero legate alle caratteristiche del ragazzo e dalla sua integrazione con l'ambiente e non su un approccio meramente oggettivo.
    Il punto è che non esiste in assoluto un metodo educativo migliore dell'altro, e che non crediamo sia possibile affermare che la scelta del single - sex sia sempre e comunque la migliore.
    Comprendiamo e rispettiamo la posizione espressa da diversi genitori dell'IMI che hanno vissuto la cosa come un'imposizione e che per questo hanno espresso tutta la loro frustrazione, ma, pur non entrando nel merito della tempistica e delle modalità di comunicazione (che non ci competono), non vorremmo che tutto questo li avesse portati a prendere aprioristicamente in antipatia una scuola e un metodo che, stando a molti dei commenti letti, crediamo non sia conosciuta a sufficienza.
    L'Open Day del 10 novembre sarà un'occasione per valutare appieno l'alternativa e prendere serenamente ogni decisione in merito. Da parte nostra ci sarà la massima disponibilità a condividere la (positiva) esperienza di questi anni.
    Domenico e Sabrina

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