lunedì 12 novembre 2012

Bambini e regole: e i genitori?







Il post di oggi è dedicato a una lettera che ci è arrivata da una maestra di asilo di una scuola del centro Italia. Ci ha colpito molto e vogliamo girarvi la sua riflessione per capire cosa ne pensate.


"A proposito di regole per i bambini, vi voglio raccontare quanto successo nella mia classe. 
A Settembre ho fatto un bel cartellone insieme ai bambini che serve a dar loro piccole regole da rispettare durante le ore in cui sono in asilo: su questo cartellone ci sono, per ciascuna regola da rispettare, dei disegni che i bambini stessi hanno colorato, in modo che l'immagine rendesse più riconoscibile per loro il concetto collegato. Sotto ogni figura una piccola didascalia illustra la norma, a beneficio dei "lettori". Mi è sembrata una cosa normalissima, nulla di straordinario.

Sono 9 le semplici regole che ho dato ai bambini, cose non fare e cosa fare. Ad esempio: non si urla, non si litiga, non ci si fa male, non si strappano i giochi di mano ai compagni.
Si riordina, si buttano le cartacce nel cestino, si gioca insieme, si rimettono via i giochi, ci si aiuta e così via.
Ovviamente quando li richiamo, ricordo loro quanto c'è disegnato. 

I bambini mi hanno raccontato che hanno riportato a casa tali regoline, invitando fratelli più piccoli o, sono bambini!, i loro affezionati peluche a rispettare quelle stesse regole che ho dato, tramite l'utilizzo del gioco simbolico proprio dell'età in cui si trovano.

Alla riunione di classe, i genitori mi hanno chiesto di vedere quel cartellone, perchè appunto in casa i figli ne parlano tanto. Lo hanno subito apprezzato tutti, molti di loro lo hanno anche fotografato, per avercelo anche a casa. 

Questo piccolo aneddoto mi ha fatto molto riflettere: non mi sembra di aver fatto nulla di eccezionale né di aver fatto chissà che grande scoperta pedagogica, eppure ha avuto un successone.

Ma non è tanto il successo che mi ha colpito, quello che ho pensato deriva da questo interesse per il concetto di dare regole e mi è sorto un piccolissimo dubbio: non è che magari quei genitori fanno fatica a dare regole ai loro figli, al punto che qualcuno debba suggerirgliele? 
Eppure mi sembrano regole normali da insegnare ad un bambino, regole che ogni genitore dovrebbe già sapere e già insegnare ai propri figli. Conosco i miei genitori e questo dubbio è più una provocazione che altro, ma se guardo più in là nella società la mia perplessità rimane: siamo capaci oggi di dare regole ai nostri figli fin dalla prima infanzia?"

E voi cosa ne pensate? Non esistono più le regole? Sono cambiate? Sono i genitori che sono più fragili e non hanno voglia di istituire delle regole? 

1 commento:

  1. posto questo commento della sig.na Daniela lasciato su Facebook

    Eh si, cara Collega o "maestra d'asilo di una scuola del centro Italia" come dice chi ti presenta su FaesBook (come sapete è proprio questo anche il mio "mestiere" e l'ho svolto per 16 anni) i genitori fanno una grande difficoltà a dare e far rispettare regole e comportamenti che a noi educatori sembrano cose banali, semplici e ovvie non lo sono affatto o meglio, non lo sono più. Rispondo qui sul profilo di "io amo fare il papà" : le motivazioni che io ritengo responsabili le ho spiegate proprio nell'intervista che mi ha fatto Paolo Pugni e per comodità ne riporto qui il pezzetto dedicato all'argomento regole: - "I metodi educativi cosiddetti "moderni" che nei decenni passati hanno consigliato di togliere totalmente regole, imposizioni, divieti e orari hanno iniziato a creare molta confusione nelle famiglie. Molti di questi cambiamenti non possono essere assolutamente considerati il male assoluto: l'ammorbidimento di autoritarismi eccessivi sono stati in gran parte positivi ma hanno tolto supporti che il genitore non ha saputo sostituire con l'autorevolezza. Come ben si sa, autorità e autorevolezza sono molto diverse fra loro: l'autorità da parte del genitore è un atteggiamento dispotico, impositivo e frustrante mentre l'autorevolezza è una condizione che il bambino riconosce spontaneamente al genitore, anzi la cerca, ne ha necessità, desidera una guida solida, sicura. E' quel meccanismo che fa intendere che il rapporto fra genitore e figlio non possa essere basato sull'amicizia. Come io dico spesso: "gli amici si scelgono, i genitori no...". Il resto l'hanno fatto i sensi di colpa e il desiderio di compensare il tempo mancante dedicato ai figli, di madri che lavorano fuori casa e sentono il bisogno di essere particolarmente disponibili nei confronti dei loro bambini nel poco tempo a loro dedicato. Ho notato, sempre più frequentemente, comportamenti di bambini che i genitori non riescono a gestire"- E per finire, Cara Collega, la scelta che ho fatto io lo dimostra: ti ricordo che la figura di CONSULENTE EDUCATIVA è diventata necessaria oggi, non esisteva, e nessuno ne sentiva la necessità, fino a qualche anno fa. Buon lavoro a tutti gli educatori che sono diventati più educatori di genitori che dei loro bambini! Buon lavoro Colleghi!!

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