venerdì 16 novembre 2012

La signorina Daniela, terza parte






Siamo giunti alla terza puntata dell'intervista con la sig.na Daniela (qui trovate la prima puntata e qui la seconda)
Segnaliamo ancora il suo sito Genitori sul serio,  e la sua presenza in Facebook, e vi ricordiamo che l'intervista è stata estrapolata dal blog FamiglieFelici.



Nel ringraziarla di nuovo per la sua disponibilità le auguriamo un grande successo, perché è il successo delle famiglie.



Come dovrebbero cambiare le famiglie oggi?
Tutti i cambiamenti avvengono lentamente e se abbiamo impiegato 50 anni a rendere l’educazione troppo permissiva, con troppe e inadeguate concessioni, acquisti e regali smodati e inadatti all’età dei figli (cito ad esempio telefonini, pc, ipod, TV nelle stanze dei bambini, abiti e zainetti griffati) senza darne il giusto valore, vedremo passare almeno un paio di decenni per notare dei cambiamenti significativi. E se vogliamo provare a guardare i bicchieri mezzi pieni, il periodo di crisi economica contribuirà notevolmente a mio parere ad equilibrare i valori familiari. Gli oggetti acquisiranno un valore e si insegnerà ai bambini ad averne più cura. Ci potranno essere meno giocattoli, che saranno attesi per un compleanno o un’occasione speciale invece di avere tutto e subito a richiesta.


E' vero che oggi c'è una fuga dalle responsabilità, specie dei padri?
I giovani genitori sono già a loro volta figli divenuti adulti più tardi rispetto ai loro genitori. Fanno già parte delle generazioni cresciute in famiglie che hanno educato con metodi spesso molto permissivi e deresponsabilizzanti ed è proprio guardando queste generazioni che si individuano i metodi educativi da correggere. E’ vero, esiste una tendenza alla fuga dalle responsabilità e confermo che ciò succeda soprattutto (ma non esclusivamente) ai padri per una “perversione” femminile: non tolleriamo comportamenti nei nostri compagni che invece, non solo accettiamo ma incrementiamo nei nostri figli maschi. Una mamma mi ha scritto: “tollero fino allo sfinimento qualsiasi capriccio di mio figlio ma non sopporto quelli di mio marito!” le ho risposto: “rifletti, tuo marito ha avuto una madre che ha sopportato i suoi capricci…fino allo sfinimento”. La fuga dalle responsabilità è causata dalla fragilità.


Tre consigli per rendere le famiglie più... felici
1) Indipendentemente dalla composizione del nucleo familiare e dall’età e dal sesso dei suoi componenti, tutti devono  collaborare alle attività quotidiane. Anche da piccolissimi i bambini possono iniziare ad aiutare. Preparare la cena può essere un bel momento se mentre un genitore cucina, un figlio di 7 anni apparecchia il tavolo e il fratello di 10 ripone i giocattoli usati fino a poco prima, mentre si parla delle cose successe durante la giornata. E stare insieme almeno per un pasto al giorno, generalmente quello serale.

2) Tutti condividono la casa ma ognuno rispetta gli spazi e gli oggetti dell’altro. Nella stanza matrimoniale dormono i genitori (nel lettone non si dorme con mamma e papà neanche in caso di genitori separati; ognuno dorme nel suo letto e nella sua stanza) e i bambini nelle loro camerette.

3) Trovare momenti per fare attività tutti insieme, nei quali sia bandita la TV, possibilmente fuori casa, all’aria aperta o in luoghi dove si possano fare cose simpatiche e interessanti. Condividere quindi momenti belli, altrimenti la quotidianità familiare diventa solo doveri, lavoro, compiti. Sono consapevole che nelle famiglie nelle quali lavorano entrambi i genitori (pur essendo auspicabile!) nei weekend si deve trovare il tempo per fare tanti lavori casalinghi che nell’arco della settimana non si riescono a fare, ma per qualche anno è consigliabile tralasciare la perfezione e prediligere


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