sabato 23 marzo 2013

Figli perfetti, differenze che fanno crescere, rapporto con i figli. Spunti di riflessione.


Tre brevi articolo tratti da un sito molto interessante e ricco di spunti, comunicareinfamiglia.com.
Il sito è composto di varie pagine, che trattano diversi argomenti utili alle famiglie, alle coppie, ai genitori. La comunicazione è in tema dominante ma non solo. 
Buona lettura!


"Tu vuoi un figlio perfetto!", risponde il figlio al genitore che gli rimprovera gli scarsi risultati scolastici. A questo punto la mamma può avvertire il dubbio di aver esagerato, mentre il figlio sa benissimo che si sta impegnando poco. “Forse non lo seguo abbastanza, non lo capisco, non lo aiuto come avrebbe bisogno", si tormenta la mamma. “Mio figlio non si sente amato da me”: sentimento insopportabile per una madre.
Allora lei si prodiga in ragionamenti e spiegazioni per “giustificarsi” (ma non ce n’è nessun motivo). “Anche se ti sgrido, ti voglio sempre bene! Anzi, è proprio per il tuo bene che ti dico queste cose. Se non ti correggessi, avresti il diritto di pensare che non m'interesso di te”. E avanti di questo passo.
E il figlio continua a fare l'incompreso, cercando di mettere alla prova la mamma.
Invece no. Bisogna tenere ferme le proprie posizioni, quando si è accertato che il problema esiste. Se di fatto il rendimento scolastico è scadente e in casa si vede che il figlio studia molto poco, i richiami ci devono essere, eccome! I ragazzi aspettano proprio questo dagli adulti (anche se non lo dicono e se non se ne rendono conto): obiettività, parole chiare, fermezza sulle responsabilità.
Fonte: O. Poli, Famiglia Cristiana n. 10/2013


“USCIAMOINSIEME?”, “SÌ ! VOLENTIERI !” (COSI' PARLIAMO)

In pizzeria, in auto per un giro senza scopo di acquisti o commissioni varie, una passeggiata, ed ecco che la conversazione sboccia. I ragazzi sono di buon umore e cominciano a chiacchierare magari chiassosamente: non zittiamoli, siamo fuori casa anche per facilitare la comunicazione…!

Perché capita? Perché cambia il contesto. Siamo sensibili agli stimoli esterni. Gli stimoli della casa in cui viviamo li conosciamo, e reagiamo quasi automaticamente. Cambia il contesto, cambiano gli stimoli: altra gente, profumi, viste diverse, persone con cui interagiamo. Questi elementi possono facilitare la comunicazione. Quello che non avremmo forse mai detto a casa, ecco che salta fuori improvvisamente al ristorante o per strada o al supermercato.


LUI E LEI: W LE DIFFERENZE!

Anziché investire energie nel cercare di convincere il coniuge che “sarebbe meglio se tu…”, investiamole nel valorizzare le diversità dell’altro e dimostrargli sostegno.

Uno è veloce e efficiente e l’altra se la prende con calma, una parla molto, l’altro è un buon ascoltatore, uno è riflessivo, l’altra è immediata e spontanea. Proviamo a vedere i vantaggi di queste caratteristiche. Bruno è preciso? Organizzerà bene l’accompagnamento e il prelievo dei bambini a scuola e alle altre attività. Marina è creativa? Preparerà belle sorprese, terrà buoni i bambini a casa con la sua inventiva, la sua improvvisazione, e i bambini con lei saranno contenti e faranno quello che devono. 


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