lunedì 1 aprile 2013

Adolescenti a caccia di risse

Riproponiamo qui questo interessante e delizioso post apparso sul blog di Elastigirl, alias la giornalista Claudia de Lillo, il 30 marzo scorso.

per tentativi ed errori

a roma. elastigirl e gli hobbit in zona colosseo. stamane.
“io qui non ci voglio stare”
“perché, hobbit grande?”
“perché il colosseo non mi piace, camminare non mi piace, stare con questi due sfigati non mi piace”
“quando fai il preadolescente orrido sei veramente noiosissimo. e non voglio che parli così. senza contare che ‘sfigati’ non voglio sentirtelo dire. né rivolto ai tuoi fratelli né a nessuno”
“sgrunt”
“si può sapere perché fai così? fino a cinque minuti fa eri tutto contento e simpatico, chiacchieravamo e giocavamo tutti insieme. e adesso? cosa è successo?”
“fatti miei. e comunque io qui non voglio starci”
“e invece qui ci stai, che ti piaccia o no. fino a quando non sarai autonomo e indipendente, ti tocca sottometterti alle regole della tua mamma e del tuo papà, anche se non ne hai voglia. e ti pregherei di smetterla di infelicitarci la passeggiata ché io, lo hobbit medio e il piccolo vogliamo goderci la giornata. chiaro?”
“mpf!”
“piantala di correre avanti! c’è un sacco di gente e se ci perdiamo è un vero pasticcio e non credo che saresti molto contento di restare da solo in questo caos”
“tornerei a casa da solo. che problema c’è?”
“ho detto basta”.
lo hobbit grande ogni tanto si trasforma in contestatore molesto. pare sia normale e che sia solo l’inizio. tuttavia a volte è difficile. è stato difficile stamane, al colosseo, perché elastigirl era da sola e c’erano gli altri due hobbit che volevano e meritavano attenzioni e una marea di gente intorno in cui era facile essere inghiottiti. e a un certo punto lei avrebbe voluto un consiglio, una bacchetta magica, un’arma segreta o la chiave d’accesso per capire cosa c’è dentro la testa di uno hobbit in crescita. e a un certo punto ha avuto un’idea, un’idea un po’ da femmina e, chiedendosi se una cosa tanto da femmina avrebbe funzionato con un maschio malmostoso e inquieto, ci ha provato.
“ehi, tu. fermati e vieni qui”, gli ha detto, prendendogli il viso tra le mani e guardandolo occhi negli occhi, naso contro naso.
“che cosa vuoi?”
“voglio che tu sappia che anche quando fai così e ti sforzi di essere il ragazzo più orrendo dell’universo, io ti voglio un sacco, ma proprio un sacco di bene comunque. perché non posso farne a meno. e pensa quanto bene ti devo volere per amarti anche in questa versione detestabile. ora che lo sai, fai un po’ quello che ti pare. tanto io continuerò a volerti bene in ogni caso”.
“…”
“…”.
si procede per tentativi ed errori. a volte si vince a volte si perde. stamane, dopo questo tentativo, mister hyde è tornato dottor jekyll. e, da quel momento in poi, è stato simpatico, amabile e molto divertente. è andata bene. questa volta.

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