lunedì 15 luglio 2013

Smart Future: digitalizzare la scuola con i tablet


In Italia si parla tanto di digitale, di informatica, di nuove tecnologie e di come siamo tutti d’accordo sul fatto che queste debbano al più presto diventare parte integrante dei programmi scolastici.
Purtroppo però per quanto i più giovani – i cosiddetti nativi digitali – dimostrano già buone capacità tecniche nell’utilizzo degli strumenti informatici, genitori e insegnanti spesso non sono al passo e neanche il Governo ha mai pensato di sfruttare in maniera strutturata queste skills tecnologiche all’interno dei luoghi di formazione. L’Agenda Digitale di cui tanto si è parlato infatti, è diventato decreto (a partire dall’anno scolastico 2014-15), ma sono ancora pochi i genitori che si sono avvicinati al mondo dell’editoria 2.0 e che vedono come realmente utile l’iniziativa: basti pensare che ancora il 50% degli italiani non naviga in Internet.
Per provare a colmare questo gap tra digitalizzazione e formazione è nato Smart Future, un progetto internazionale creato dall’azienda sudcoreana Samsung con l’intento di promuovere appunto la digitalizzazione e le sue potenzialità nell’ambito dell’istruzione. Da settembre (con aprifila Lombardia e Lazio) e per i prossimi 3 anni, verranno create in Italia circa 300 classi digitali. L’azienda hi-tech si occuperà prima della formazione dei docenti e poi svilupperà dei programmi digitali di apprendimento che verranno somministrati agli studenti, i quali al fianco dei classici libri e quaderni, avranno a disposizione dispositivi interattivi come e-book e tablet.
Un’operazione di marketing? Può darsi, ma a noi la possibilità di studiare in modo più smart ci piace, e comunque strumenti e contenuti di formazione digitali sono già a disposizione di tutti. 
Speriamo quindi che si inizi ad applicare il digital-learning, dentro e fuori le scuole, così come auspicato anche da organi internazionali come l’Ocse, che in una recente relazione ha messo nero su bianco le lacune del sistema scolastico italiano in tema di digitalizzazione.
Per parafrasare il nostro amato Steve “stay digital, stay foolish”!

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