lunedì 30 settembre 2013

Twigis, il social network per bambini: futuro possibile o un abbattimento della vita reale?

Nato in Israele, con un investimento di 7 milioni dollari, sta sbarcando in giro per il Mondo (è già attiva in Russia, Turchia, Egitto, Giordania, Argentina e Brasile) e conta già 4 milioni di utenti unici. Stiamo parlando di Twigis, il nuovo social network per bambini tra 6 e 12 anni. 

Questa piattaforma permette ai bambini di incontrarsi e svolgere varie attività: costruire fumetti animati e condividerli; frequentare mondi virtuali dove si comunica attraverso la chat; hanno a disposizione una posta elettronica personale che adoperano per scambiarsi messaggi soltanto all'interno della loro community e senza contatti con l'esterno. I bambini hanno anche la possibilità di partecipare al blog della piattaforma e hanno a disposizione giochi interattivi. Ogni utente ha un profilo personale che può condividere o meno con gli altri utenti.
L'idea nasce dalla considerazione che “I bambini ormai apprendono attraverso la rete. È necessario però che si muovano in un ambiente pensato per loro” (Giuliano Noci, docente di marketing al Politecnico di Milano.)
Per garantire divertimento senza problemi ai bambini e senza andare contro la privacy,  le news  sono selezionate, le chat sono controllate, i giochi sono adatti alla loro età e esiste una moderazione costante e filtrata sui forum, che si sviluppano attorno a temi adatti.  Su Twigis tutte le attività e i post sono costantemente moderati e controllati: ogni discussione o messaggio viene sottoposto ad approvazione prima di poter essere pubblicato, in modo da proteggere i ragazzi da contenuti inappropriati. La sicurezza viene garantita da un software ma anche da un team in carne e ossa che monitora i contenuti delle conversazioni. Ma non solo. Esiste pure un innovativo sistema anti bulli. Se infatti i moderatori si accorgono che un utente prende di mira qualcun altro, possono metterlo in quarantena, per un giorno, due settimane o un mese, bannandolo dal sito. Una sorta di punizione dunque, che può trasformarsi anche in un’espulsione definitiva e in un avviso ai genitori. Poi, niente fotografie. Solo avatar colorati e divertenti.
Oltre a garantire la riservatezza assoluta dei dati, Twigis dichiara anche guerra al target behavioural, lo stalking via banner che ormai imperversa su Internet: aderendo al Coppa (il Children’s Online Privacy Protection Act) e facendo della protezione degli utenti uno dei loro cavalli di battaglia”, spiega l'amministratore delegato di Tweegee Shay Bloch. Una bella differenza, dunque, rispetto ai social network “tradizionali” come Facebook e Twitter, dove gli utenti minorenni accedono a contenuti e funzioni pensate per un pubblico adulto.

Ricordiamoci però che la vita non è solo dentro ad un computer. 

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