lunedì 2 dicembre 2013

Salvare gli adolescenti da Internet e dalle attività pericolose e dal cyberbullismo

Siamo sicuri di conoscere ciò che fanno i nostri figli online? Ci sono attività e usi di cui non siamo al corrente? Beh secondo uno studio europeo commissionato da McAfee, compagnia americana di software per la security dei computer. Tale studio ha rivelato che esiste un preoccupante gap tra il comportamento degli adolescenti online e ciò di cui genitori sono al corrente. Sorprende questa dato anche perché la ricerca mostra che il 66% dei genitori ha aiutato i propri ragazzi a creare i loro profili online, i quali tra l'altro vengono aperti in età sempre più giovani, con il 4% a meno di 10 anni e il 31% tra i 10 e i 12 anni. Quindi, nonostante i genitori siano aperti alla presenza dei figli online, e tale apertura sia evidente ed esplicita, sono molti gli adolescenti che accedono volontariamente a contenuti non appropriati online, nonostante il 76% abbia dichiarato che i loro genitori confidano nella correttezza del loro comportamento online. Il 41 % dei genitori è convinto che il proprio figlio adolescente dica la verità su tutto ciò che fa su Internet e il 72% ha fiducia nel fatto che i propri ragazzi non accedano online a contenuti non appropriati, mentre solo il 9% è convinto del contrario.
Ulteriori dati approfonditi li potete trovare sul blog di Assodigitale, grazie al post di Nicole Garutti, e parlano del rischio del cyberbullismo.

E' importante andar a fondo a questa problematica, capire se sono solo dati allarmanti o un invito ad aprire gli occhi e non fidarsi ciecamente di ciò che ci dicono i nostri figli, che, pur avendo le migliori intenzioni, sono pur sempre bambini, adolescenti e che quindi a volte non fanno le cose secondo un pensiero critico adulto. 
“Il mondo online può essere pericoloso, non importa quanti anni abbia un bambino, o un adolescente, i genitori devono assumere un ruolo attivo, se vogliono proteggere i propri figli affinché non vedano o vivano qualcosa di non adatto alla loro età. Il fenomeno del cyberbullismo, ad esempio, ha subìto un’impennata molto preoccupante nel corso dell’ultimo anno e i ragazzi hanno bisogno di essere supportati e informati dai genitori per poter affrontare un qualsiasi tipo di abuso online” spiega Ombretta Comi, marketing manager per l’Italia di McAfee.
“Essendo cresciuti nel mondo online, gli adolescenti di oggi sono spesso più smaliziati dei loro genitori nella navigazione, andando ad alimentare quel gap di conoscenza che a volte rende difficile per i genitori fornire le indicazioni necessarie ai propri figli. Questo significa che, oggi più che mai, i genitori hanno bisogno di aiuto per affinare la loro consapevolezza delle minacce online e dei modi per mantenere le loro famiglie al sicuro anche quando non sono con loro”, conclude Ombretta Comi.

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