venerdì 17 gennaio 2014

La nuova generazione di bambini vegani

Sul primo numero del 2014 del settimanale GIOIA ( N°1 – 15/1/2014) è presente un interessantissimo articolo su un recente fenomeno: i bambini vegani. Alessandra Di Pietro racconta la storia di 3 bambini italiani che nel pieno dell’infanzia/ pre adolescenza hanno deciso di non mangiare più carni e prodotti animali per motivi etici.
 Tobia, sette anni, ha deciso di non magiare più carne e pesce dopo che gli è stato spiegato che il maialino Tommy, che lui nutriva e curava, sarebbe stato ucciso per farlo diventare prosciutto o quant'altro.
Poi c'è Nilo, di nove anni che abita a Firenze. Sono due anni che è vegano. Non solo non mangia cibo proveniente da animali, ma non si fa comperare neanche scarpe di pelle o altri oggetti/vestiti che possano aver fatto del male agli animali. "Nel Paleolitico la caccia aveva un senso, ma già dal Neolitico siamo in grado di nutrirci senza uccidere e per me è più giusto così".
Infine c'è Carlotta, 13 anni, vegetariana da un anno. La sua famiglia non segue le sue preferenze di cibo ma la ha aiutata nel tempo a organizzare e decidere una dieta che le apportasse la quantità giusta di alimenti rinunciando a carne e derivati animali.

Tale scelta, ha inizialmente fatto preoccupare i genitori di tutti e tre questi bambini: si sono ritrovati spiazzati di fronte ad una decisione così importante e presa con determinazione.
Anche perchè molto spesso non si è informati adeguatamente su quanto comporti e cosa voglia dire essere vegani: si rischia di modificare la dieta del bambino senza prevedere però integrazioni che vadano a sopperire alla mancanza di proteine. 


La società italiana di pediatria manifesta perplessità sulla sicurezza di una dieta vegetariana nei primi anni di vita, per il rischio di carenze e squilibri nutrizionali. Dopo i tre anni il rischio è minore, ma serve sempre uno stretto controllo pediatrico. E' importante tenere sotto controllo i valori di ferro e supplementare la dieta con le vitamine del complesso B, e assolutamente non fare di testa propria ed eliminare semplicemente carne e pesce. 

Sono scelte che possono essere valutate a patto che ci sia sempre un costante monitoraggio sulla salute.



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